Ponte Morandi, nel crollo coinvolto un camion contenente 900 chili di hashish

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La criminalità organizzata tentò il recupero del carico nelle immediate vicinanze dell'accaduto. I dettagli emersi dalle intercettazioni nell'ambito di un'indagine anti-mafia condotta dalla procura di Reggio Calabria

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Nel crollo del ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018 rimase coinvolto anche un camion frigo carico di hashish che 'ndrangheta e camorra cercarono di recuperare. È quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza dell'operazione "Blu notte", coordinata della Dda di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto di 47 persone e 93 indagati in tutto.

Un carico di 900 chili da recuperare

Nelle intercettazioni parlano due degli indagati, riferendosi al video del crollo. "Al primo pilone che cade, nel secondo c'è questo camion giallo... Lo vedi benissimo...". I due parlano di 900 chili di fumo "da fottere ai neri" da cui li avevano comprati e a cui avevano detto di averli persi appunto nel crollo. Gli indagati parlano anche di recuperare il camion tramite agganci nel mondo del recupero dei rottami. Una volta recuperata la droga sarebbe stata divisa a metà tra i due interlocutori.

Iniziata la prima udienza del processo per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Sono 59 le persone imputate, tra ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea (la società che si occupava di manutenzioni e ispezioni), attuali ed ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato, Genova, 7 Luglio 2022. ANSA/LUCA ZENNARO

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