Morte Rebellin, autista resta libero in Germania. Lo zio: "Doppio dolore"

Cronaca

"Va consegnato alla giustizia italiana", aggiunge il parente ai microfoni di Sky TG24. Intanto la procura di Vicenza valuta la richiesta di misure per il camionista. Presto sarà sentito dai pm. Disposta l'autopsia sul corpo del ciclista, funerali rimandati

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Denunciato, ma ancora in libertà in Germania. Perché in Germania non esiste l'omicidio stradale. La Procura di Vicenza è fiduciosa di poter sentire già nei prossimi giorni Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 62 anni che ha travolto e ucciso il 30 novembre scorso Davide Rebellin mentre si allenava lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. "Speriamo che venga consegnato alla giustizia Italiana, perché non è giusto - dice lo zio di Rebellin ai microfoni di Sky TG24. Era una strada che aveva fatto mille volte, una brutta morte".

L'inchiesta

I magistrati stanno anche valutando la possibilità di chiedere nei confronti dell'autista del camion l'applicazione di una misura cautelare viste la dinamica dell'incidente, suffragata da prove video e dai racconti dei testimoni e, soprattutto, la fuga dell'uomo, che non si è fermato a prestare i soccorsi. Il camionista, che lavora per la ditta di spedizioni del fratello a Reckema, nella Renania settentrionale-Westfalia, sarà sentito in Germania, dai rappresentanti della giustizia italiana o interrogato attraverso un collegamento in videoconferenza. L'obiettivo di investigatori ed inquirenti è soprattutto quella di cercare di cristallizzare al più presto ogni singolo elemento utile a ricostruire la morte del campione vicentino.

Morto Davide Rebellin, foto luogo incidente, a Montebello Vicentino. Del collaboratore Tommaso Quaggio

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Autopsia e funerali

La procura ha anche disposto l'autopsia sul corpo di Rebellin, annullando un precedente nulla osta dato per i funerali che erano già stati fissati per mercoledì nel Duomo del comune Vicentino. Le esequie verranno dunque rimandate ma è già previsto il lutto cittadino. In attesa di sentire la sua versione, si sa per certo che l'autista era arrivato in Veneto proprio mercoledì per andare a caricare merce da un'azienda situata all'interporto di Verona. Nella società veronese è stata acquisita la fotocopia della carta d'identità del camionista e la foto è stata confrontata con quelle scattate sul luogo del sinistro. Questo ha permesso con certezza, fanno trapelare gli investigatori che hanno ricevuto aiuti concreti dagli omologhi tedeschi, di indicare Rieke come l'autista alla guida del mezzo. L'uomo dovrà soprattutto spiegare il suo comportamento, documentato in particolare dalle telecamere di sorveglianza posizionate in prossimità di un ristorante della zona: dopo l'urto è sceso dal tir, si è avvicinato al campione di ciclismo agonizzante a terra e poi è subito ripartito senza prestargli soccorso. La risposta, forse, va ricercata nei suoi precedenti giudiziari.

Precedenti penali

Una nota diffusa dal procuratore di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, conferma che Rieke ha precedenti penali specifici: nel 2001 era stato condannato dal Tribunale di Foggia per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle persone coinvolte. Pena successivamente dichiarata estinta per decorso del tempo. Nel 2014 gli era stata invece ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza. 

Il post della moglie: "Dammi la forza di rialzarmi"

"Il mio Angelo, il mio grande Amore... Immaginare la mia vita senza di te mi strazia... l'orrore di ciò che hai passato mi strazia... Andare avanti sapendo che non ci toccheremo mai più, non ci parleremo mai più, non ci sveglieremo mai più l'uno nelle braccia dell'altro mi fa a pezzi... Non fare le barrette energetiche che ti piacevano tanto mi sta distruggendo... I nostri bei progetti di coppia, che stavano finalmente prendendo forma ora che la tua impegnativa carriera era finita, e che non si realizzeranno mai, mi sta facendo a pezzi...": Così in un post su Facebook la moglie di Davide Rebellin, Fanfan Antonini, ricorda il marito scomparso mercoledì scorso dopo essere stato travolto da un camion mentre si stava allenando in bicicletta. "Non poterti vedere e toccare per l'ultima volta perché te ne sei andato in modo così orribile, mi sta facendo a pezzi... mi mette al tappeto -prosegue la moglie dell'ex ciclista professionista-. Sto cercando di riprendere fiato, ma come posso respirare senza di te al mio fianco? Ti supplico, avvolgimi nella tua luce, così bella, così dolce, così gentile, così amorevole, così solare... dammi la forza di rialzarmi, e soprattutto RIPOSA IN PACE, questa pace che meriti così tanto. Ti terrò sempre nel mio cuore e in tutto il mio essere, per l'eternità".

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