I fratelli calciatori Antonio e Gaetano Letizia, il primo gioca con la Puteolana e il secondo con il Benevento, hanno finanziato la riqualificazione del terreno. Un gesto accolto con entusiasmo dagli abitanti: finalmente i bambini hanno un vero campetto da gioco
Le Vele di Scampia, lentamente, stanno andando giù con “Restart Scampia”, il progetto di rigenerazione urbana che prevede una riqualificazione del quartiere. Al loro posto, finalmente, nuovi appartamenti, sistemazioni dignitose per gli abitanti. Intanto, però, continua a essere tanta la strada che separa l’infanzia di un bambino delle periferie dall’infanzia di qualsiasi altro bambino delle nostre città, nonostante l’impegno di cittadini, associazioni, il lavoro fatto in questi anni anche con la collaborazione delle istituzioni locali. La strada è ancora lunga. Un esempio: giocare tra il cemento delle vele non è come avere un vero campetto. Che per la verità c’era già, ma era da riqualificare.
I bambini delle Vele non avevano un campo di calcio
Ci hanno pensato un paio d’anni fa i fratelli Letizia, Antonio e Gaetano, due fratelli calciatori professionisti. Il primo gioca nella Puteolana, il secondo nel Benevento. Vengono entrambi da Scampia e due anni fa, vedendo abbandonato il luogo dove hanno tirato i primi calci a un pallone, un campetto del Comune di Napoli, pensano di renderlo di nuovo fruibile. Un percorso a ostacoli, anche burocratici, con permessi negati e difficoltà. Ma i due non si arrendono, vanno avanti in piena pandemia fino a restituire ai bambini questo campetto, pochi giorni fa. Un piccolo gesto, ma concreto, di speranza, in una delle periferie delle quali tanto si parla, ma i cui bambini continuano ad avere meno occasioni degli altri. “Quello che ho vissuto abitando nelle vele non riesco a raccontarlo bene – ricorda Antonio Letizia – E’ un’esperienza che ti porti dentro, so solo che quando siamo tornati a Scampia e abbiamo visto i bambini giocare tra il cemento e il degrado, mio fratello e io abbiamo provato la stessa sofferenza. Noi ce l’abbiamo fatta a uscircene, da quella che ci sembrava una prigione e nei fatti lo è, perché per uscirtene da lì devi essere un passo avanti, devi imparare in fretta, stare con gli occhi aperti, essere sveglio. Nonostante tante cose siano cambiate e non c’è più tanta droga come prima, resta il fatto che non è che lì ci siano tante occasioni per crescere”.
Dai giochi tra il cemento a un vero campetto
Il racconto del passato di Antonio Letizia si incrocia così con il presente, fatto di un piccolo grande gesto – totalmente autofinanziato – con l’aiuto concreto del Comitato Vele di Scampia, un comitato che da tanti anni si batte per il risanamento delle periferie e i diritti, primo tra tutti il diritto alla casa. Ora che questo campetto è realtà, è gestito e a disposizione del quartiere. Ci sono stati già degli allenamenti del Napoli Femminile, si sta rendendo fruibile a bambini e adulti, in maniera gratuita, questo spazio così importante, più importante qui che altrove.
“Quando io ero piccolo – racconta Omero Benfenati del Comitato Vele – giocavo per strada, creando le porte di un finto campetto con i sacchetti dell’immondizia. Oggi qui c’è un progetto di riqualificazione, ma non possiamo aspettare il tempo della politica davanti al diritto all’infanzia, per questo ci siamo messi a disposizione come comitato per aiutare a riqualificare e gestire gratuitamente questo spazio, che era abbandonato e che ora vogliamo rendere vivo per i nostri bambini. Per dignità”.