La più grande comunità di recupero d'Europa vittima del caro energia: ad agosto una bolletta 10 volte più alta rispetto a quella di un anno fa. Ora l’appello alle istituzioni
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L’aumento dei costi dell’energia si fa sentire su tutti, dalle famiglie alle imprese. E ora anche San Patrignano, la più grande comunità di recupero d'Europa, è costretta a fare i conti con un'impennata vertiginosa dei prezzi che potrebbe spingere la struttura adagiata sui colli riminesi a chiudere interi settori.
Bolletta da 730mila euro
I costi delle utenze sono infatti aumentati anche per la comunità romagnola che nei giorni scorsi ha ricevuto una bolletta da 730mila euro per il gas consumato nel solo mese di agosto. Più di dieci volte la cifra della pagata per lo stesso periodo lo scorso anno, quando la bolletta era stata di 70mila euro. Numeri che rischiano di far saltare l'equilibrio raggiunto dalla comunità nata nel 1978 e che, da oltre 40 anni accoglie ragazzi e ragazze con problemi di dipendenza in maniera completamente gratuita e senza richiedere alcun contributo alle loro famiglie.
L'aumento smisurato dei prezzi dell'energia, viene sottolineato, mette oggi in crisi "tutte le organizzazioni no profit come San Patrignano che si impegnano, non per creare profitto, ma per donare l'opportunità di tornare a vivere a migliaia di persone. Per questo la comunità chiede alle istituzioni e alla politica di intervenire con urgenza per trovare soluzioni che consentano a San Patrignano, e alle altre realtà del terzo settore, di portare avanti la propria opera".