Corpo carbonizzato a Cologne, fermato un uomo a Brescia

Cronaca
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Dopo tre giorni di indagini, individuato il presunto responsabile dell'omicidio. Si tratta di un italiano residente a Palazzolo. All'origine del delitto un prestito con tassi ritenuti da usura che non sarebbe riuscito a saldare

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La procura di Brescia ha disposto un fermo per l'omicidio del 40enne kosovaro trovato carbonizzato nel bagagliaio di un'auto a Cologne, nel Bresciano. Si tratta di un italiano residente a Palazzolo, nell'Ovest Bresciano. La svolta è avvenuta nel pomeriggio dopo tre giorni di indagini serrate. La vittima era sotto indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Brescia per un'inchiesta sul traffico di droga e sarebbe dovuta finire a processo per aver tentato di dare fuoco alla villa di un manager.

All'origine del delitto un prestito non restituito

Il delitto, per come ricostruito nelle immediate ore successive dalle forze dell'ordine, sarebbe maturato nell'ambito di dissidi di natura economica tra l'omicida (debitore) e la vittima (creditore). L'uomo fermato con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere è il proprietario di un'officina meccanica che doveva restituire 30 mila euro alla vittima. Un prestito - non per questioni di droga come sembrava inizialmente - con tassi ritenuti da usura. Un prestito che l'uomo non è più riuscito a saldare e dopo un litigio, il bresciano ha organizzato l'omicidio del 40enne kosovaro, trovato carbonizzato nel bagagliaio dell'auto del fratello. Determinanti per le indagini sono state le telecamere fuori dalla casa della vittima e il racconto del fratello

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