Covid, le notizie. Bollettino: 53.905 casi e 50 morti. Tasso di positività al 21,9%

Sono 216 le persone in terapia intensiva, 10 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 36. I pazienti nei reparti ordinari sono 4.947, ovvero 144 in più di ieri. Processati 246.512 tamponi. Fiaso: si blocca discesa ricoveri dopo il rallentamento progressivo 

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Moderna, da booster bivalente potente risposta contro Omicron 4 e 5

Nuovi risultati positivi per il vaccino booster bivalente che Moderna sta studiando con l'obiettivo di contrastare Covid nell'era Omicron. L'azienda americana annuncia che mRNA-1273.214, così si chiama al momento il prodotto, mostra "una potente risposta anticorpale neutralizzante contro le sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5". I nuovi dati verranno inviati alle autorità regolatorie e per una pubblicazione peer reviewed. 
- di Redazione Sky TG24

Pregliasco: Una persona con Omicron 5 può contagiarne altre 15-17

"Eravamo già in pre allerta per un rialzo dei contagi" Covid "in autunno, ma la presenza di questa nuova variante Omicron BA.5 ci ha sorpreso. Questo virus presenta una contagiosità estrema, superiore addirittura a quella del morbillo e della varicella, con un R0 che oscilla tra i 15 e i 17: basti pensare che la variante Wuhan", quella originaria, "aveva un R0 di 2,5, mentre la Delta di 7. Questi valori rappresentano il numero medio di casi secondari rispetto a un caso indice, quindi" sono "valori che la rendono molto più temibile: una persona" infettata da BA.5 "può contagiarne altre 15 o 17". Ad ammonire sulla super trasmissibilità della sottovariante Omicron 5, destinata a diventare dominante anche in Italia, è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi. L'esperto fa il punto sul sito del Gruppo San Donato: "L'insorgenza di questa variante, un po' più benevola, ma non troppo (errore considerarla come una semplice influenza!) - torna ad avvertire Pregliasco - è un virus 'adattato' che si replica nelle prime vie aeree, sviluppandosi poi in raffreddore, cefalea e anche qualche caso di dissenteria, con esiti di malattia però inferiori. Questo perché la maggior parte della popolazione si è vaccinata, oppure si è ammalata, o ancora è vaccinata e ammalata e guarita. Quindi un background di risposte immunitarie che, spesso e volentieri, non hanno impedito l'infezione, bensì hanno garantito un decorso più banale".
 
- di Redazione Sky TG24

Covid: rischio 'rebound' raro dopo trattamento con Paxlovid

Tra le persone con Covid-19 che hanno assunto l'antivirale Paxlovid, poco più di 1 su mille viene ricoverato a causa di una riaccensione dell'infezione dopo la fine del trattamento antivirale. È quanto emerge da uno studio supervisionato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e pubblicato sul bollettino settimanale dei Cdc.  La ricerca ha cercato di far luce su un fenomeno osservato da quando il farmaco è stato immesso in commercio definito "effetto rebound": dopo la fine del trattamento in alcuni casi si verifica una ripresa della malattia e perfino il test, dopo essersi negativizzato, può tornare positivo. I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di 5.287 pazienti americani che hanno assunto il farmaco verificando quanti di loro erano stati ricoverati o avevano avuto bisogno di una visita al Pronto Soccorso a causa del Covid tra i 5 e i 15 giorni dopo il trattamento antivirale. La ricerca ha scoperto che solo 6 (lo 0,11%) erano stati ricoverati e 39 (lo 0,74%) era invece finito in Pronto Soccorso. Complessivamente, dunque, meno dell'1% dei pazienti trattati era andato incontro a forme severe di Covid. Questi risultati, scrivono i ricercatori, sono "coerenti" con quelli emersi da altre ricerche "che hanno rilevato che i sintomi sperimentati dai pazienti con rebound di Covid-19 dopo il trattamento con Paxlovid sono più lievi di quelli riscontrati durante l'infezione primaria ed è improbabile che portino al ricovero". 
- di stefano.santini

Cartabellotta: 'miocarditi dopo vaccini a mRna in 0,003% casi'

"Miocarditi o pericarditi post vaccino a mRna" contro Covid-19: "Meglio studiare che sparare numeri ad alto zero per alimentare il fuoco no vax". Perché "su oltre 15,1 milioni di persone vaccinate", sono state "osservate 411 miocarditi o pericarditi (0,003%)". Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commenta così con un tweet uno studio Usa pubblicato su 'The Lancet', sostenuto dall'Agenzia americana del farmaco Food and Drug Administration. Gli autori hanno valutato i casi di miocardite e/o pericardite che si sono verificati, in persone dai 18 ai 64 anni, da 1 a 7 giorni dopo l'iniezione dei vaccini anti-Covid di Moderna e Pfizer/BioNTech. "Un aumento del rischio di miocardite o pericardite è stato osservato dopo la vaccinazione ed era più alto negli uomini di età compresa tra 18 e 25 anni dopo una seconda dose del vaccino", riportano i ricercatori confermando precedenti osservazioni. "Tuttavia, l'incidenza era rara", precisano gli scienziati che aggiungono: "Questi risultati non indicano una differenza di rischio statisticamente significativa tra mRNA-1273", il vaccino di Moderna, "e BNT162b2", quello di Pfizer/BioNTech, "ma non si dovrebbe escludere che possa esistere una differenza. I risultati del nostro studio, insieme al profilo rischio-beneficio - concludono - continuano a supportare la vaccinazione utilizzando uno dei due vaccini a mRna".
- di stefano.santini

Fiaso: raddoppiati ricoveri in età pediatrica

Aumento netto dei ricoveri per Covid in età pediatrica: pur restando limitati, sono più che raddoppiati. E' quanto emerge dalla rilevazione settimanale - dal 14 al 21 giugno - nei 4 ospedali sentinella e nei reparti di pediatria aderenti alla rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). I pazienti sono per lo più bambini molto piccoli (neonati tra 0 e 6 mesi che in una settimana sono quasi triplicati da 5 a 14 pazienti), nei cui confronti atteggiamenti di prudenza possono facilitare il ricorso al ricovero, indica la Fiaso precisando che un aumento della circolazione del virus può determinare questo fenomeno, senza che sia sotteso un aumento della gravità delle sindromi. Per la prima volta da 5 settimane si registra un ricovero in terapia intensiva 'per Covid': si tratta di un bambino della classe 5-11 senza comorbidità. Sono segnalati inoltre due ricoveri 'con Covid' in intensiva, uno sotto i 6 mesi di età e l'altro della classe 12-18 non vaccinato
- di stefano.santini

Friuli, 1.217 nuovi contagi; un decesso

Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati registrati complessivamente 1.217 nuovi contagi: 381 su 3.007 tamponi molecolari e altri 836 casi su 2.931 test rapidi antigenici realizzati. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 7 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 118. Lo rende noto la Direzione centrale salute della Regione Fvg nel bollettino quotidiano. Oggi si registra 1 decesso a Pordenone. Il numero complessivo delle persone decedute dall'inizio della pandemia e' 5.148. Dall'inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 390.909 persone.
- di stefano.santini

Covid: Fiaso, ricoveri stabili, si blocca la discesa

La curva dei ricoveri Covid è piatta. Dopo il rallentamento progressivo del calo dei ricoveri delle precedenti settimane, la rilevazione del 21 giugno degli ospedali sentinella Fiaso mostra un arresto della riduzione e una sostanziale stabilità. Le variazioni settimanali dei pazienti Covid, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, sono minime: nel periodo 14-21 giugno si assiste a una diminuzione di soli 2 ricoverati nei 20 ospedali aderenti alla rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. L'analisi geografica dei ricoveri evidenzia tuttavia come al Sud la curva continui a scendere (-8,8%), al Nord abbia un lievissimo rialzo (2,1%), mentre al Centro abbia invertito direzione e sia cresciuta (10,8%). Tra i ricoverati in terapia intensiva per Covid, ovvero con sindromi respiratorie e polmonari, il 37% risulta non vaccinato; tra i vaccinati, invece, quasi tutti ormai da oltre 4 mesi, il 100% è affetto da comorbidità, si legge nel report. "L'aumento della circolazione del virus con la nuova variante - spiega il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore - ha determinato una battuta d'arresto nella riduzione dei ricoveri, che dobbiamo attentamente monitorare e che potrà portare nelle prossime settimane a un lieve rialzo, come è già avvenuto in qualche regione. Al momento comunque i numeri restano bassi e non destano preoccupazione". 
- di stefano.santini

Covid: due ricoverati in più negli ospedali umbri

Ancora due ricoverati Covid in più, ora 117 in totale, negli ospedali dell'Umbria mentre continua a esserci un solo paziente nelle rianimazioni. La crescita riguarda i reparti di area medica dedicata ai pazienti affetti dal virus, più quattro, mentre negli altri si registra un calo di due. Emerge dai dati della Regione aggiornati al 22 giugno.   Continua l'aumento degli attualmente positivi, ora 9.394, 438 in più rispetto a martedì. Nell'ultimo giorno sono emersi 831 nuovi casi, 392 guariti e un nuovo morto.   Sono stati analizzati 3.244 tra tamponi e test antigenici, per un tasso di positività del 25,6 per cento (era 22,1 martedì). 
- di stefano.santini

Covid: malessere psichico per 30% sanitari, donne più colpite

A due anni dall'inizio della pandemia quasi un terzo dei sanitari che hanno in cura pazienti Covid-19 continua a "non star bene" e a mostrare segni di malessere psichico a causa del forte stress da fronteggiare. Il genere femminile soffre di ansia, depressione e disturbi del sonno in maniera più marcata rispetto ai colleghi uomini. Inoltre, gli operatori che lavorano in rianimazione sono a più rischio rispetto ai colleghi, anche rispetto a quelli che lavorano in servizi particolarmente stressanti come il Pronto Soccorso. Sono questi i dati che emergono da uno studio preliminare di Fondazione Soleterre e Università di Pavia, in collaborazione con Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. La ricerca ha coinvolto 225 membri del personale medico-sanitario del Policlinico San Matteo di Pavia riscontrando una vasta gamma di sintomi che vanno dall'ansia, alla depressione, dai problemi di sonno alla somatizzazione, fino all'abuso di farmaci. "Quando è iniziata questa esperienza ci siamo ritrovati all'Ospedale San Matteo di Pavia ad affrontare da soli una malattia a cui nessuno sapeva come approcciarsi. Medici che di solito devono sapere il da farsi si sono trovati senza strumenti, cercando di trovare nuove conoscenze per risolvere la situazione", afferma Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre. "L'intervento della Fondazione Soleterre ha, in un primo momento, permesso di creare un modello per dare valore e supporto psicologico agli operatori sanitari. Nei prossimi mesi, l'analisi continuerà conducendo a maggiori dati per la traumaticità e per il burnout, ma ci si aspetta che la tendenza sarà confermata".  
- di stefano.santini

Veneto, 5.664 nuovi casi e 4 vittime in 24 ore

Prosegue la crescita della curva dei contagi da Covid-19 in Veneto, dove oggi si registrano 5.664 nuovi casi, per un totale di 1.808.204 da inizio pandemia. Il bollettino regionale segna 4 decessi, con il totale a 14.767. Numeri in aumento per gli attuali positivi, che sono 46.283, +3.335 rispetto alle 24 ore precedenti. Sostanzialmente stabile invece il dato ospedaliero, con 502 ricoveri (-10) in area non critica e 22 (-2) in terapia intensiva. La campagna vaccinale fa segnare 792 somministrazioni nella giornata di ieri, in preponderanza (754) terze dosi.
- di stefano.santini

Costa: 'stop obbligo mascherina doni a maturandi un po' di normalità'

"Dopo 2 anni di esami di Stato con soli orali, ritornano le prove scritte. Oggi gli studenti sono alle prese con il tema, domani con la seconda prova scritta multidisciplinare. E' stato un periodo difficile, i ragazzi hanno dovuto fare molti sacrifici. L'esame di maturità 2022, però, vede cadere l'obbligo di indossare la mascherina: spero che possa servire a donare ai maturandi un po' di ritrovata normalità per affrontare al meglio questo importantissimo momento di passaggio". Così in un post su Facebook Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, rivolgendo il suo "in bocca al lupo" ai maturandi
- di stefano.santini

In Toscana 3.043 nuovi casi, tasso positività al 23,13%

I nuovi casi di Covid registrati in Toscana sono 3.043 su 13.155 test di cui 1.822 tamponi molecolari e 11.333 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 23,13% (73,8% sulle prime diagnosi). Lo comunica su Telegram il presidente della Regione Eugenio Giani.
- di stefano.santini

Pregliasco: 'una persona con Omicron 5 può contagiarne altre 15-17'

"Eravamo già in pre allerta per un rialzo dei contagi" Covid "in autunno, ma la presenza di questa nuova variante Omicron BA.5 ci ha sorpreso. Questo virus presenta una contagiosità estrema, superiore addirittura a quella del morbillo e della varicella, con un R0 che oscilla tra i 15 e i 17: basti pensare che la variante Wuhan", quella originaria, "aveva un R0 di 2,5, mentre la Delta di 7. Questi valori rappresentano il numero medio di casi secondari rispetto a un caso indice, quindi" sono "valori che la rendono molto più temibile: una persona" infettata da BA.5 "può contagiarne altre 15 o 17". Ad ammonire sulla super trasmissibilità della sottovariante Omicron 5, destinata a diventare dominante anche in Italia, è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi.   
 
- di stefano.santini

Bassetti: Omicron 5? Tanti contagi ma sintomi lievi

Con questo virus "ci dobbiamo convivere, ma lo sappiamo da tempo. Io speravo di trovare maggiore maturità dalla politica e dai miei colleghi. Altri Paesi hanno vissuto questa ipercircolazione di Omicron 5 senza allarmismi: tanti contagi, ma sintomi 'lievi' rispetto al virus originale. Dopo 3 o 4 giorni di febbre, mal di gola e stanchezza, tutto passa e si risolve. Serve sangue freddo, ma nuovamente manca a chi dovrebbe averne". Lo dice in un'intervista a Qn l'infettivologo Matteo Bassetti, parlando di colleghi medici che sui media avrebbero fatto allarmismo. L'unico indicatore serio "è l'occupazione delle terapie intensive. Però bisogna che gli ospedali siano in grado di differenziare i pazienti con una malattia Covid correlata e chi invece è positivo al tampone ma ha altre patologie - spiega -. L'80% in Terapia intensiva fa parte del secondo gruppo. Ma noi così diciamo il falso e diamo una fotografia sbagliata". In autunno "forse avremo un vero aumento di ricoveri, ci sarà bisogno di rivaccinarsi e usare le mascherine. A quel punto - teme Bassetti - dopo questo 'al lupo, al lupo', la gente non crederà più e la campagna vaccinale sarà un flop". 
- di stefano.santini

Nel 2020 ha sconfitto il Covid e ora compie 104 anni

I palloncini colorati, i numeri gonfiabili, la torta con le candeline per festeggiare 104 anni: Antonio Gianazza, originario di Cerro Maggiore, nel Milanese, è l'emblema di chi non si arrende mai. Due anni fa, infatti, guarì dal Covid. Da giovane l'ultracentenario - oggi ospite della Rsa di Sodalitas di Busto Garolfo, dove nei giorni scorsi ha festeggiato il compleanno - si trovò a combattere durante la seconda guerra mondiale, sul fronte occidentale in Francia; poi prese parte alla campagna di Grecia e sfidò e vinse all'inizio del 1942 anche il gelo nella campagna di Russia. Una storia avventurosa coronata con il conferimento, nell'agosto 2018, della Croce di Guerra al Valore Militare con una cerimonia dedicata sempre in Casa Famiglia, dove sono state spente le sue 104 candeline. "E' stata una grande emozione per tutti noi: il Signor Antonio - sottolinea Laura Vismara, coordinatrice della Casa Famiglia - incarna per tutti noi la voglia e il coraggio di vivere, anche nonostante i mesi difficili che abbiamo attraversato negli ultimi anni. E' un esempio di entusiasmo e passione per la vita". 
- di stefano.santini

Confcommercio: protocolli Covid superati, vanno sostituiti con altri più snelli

"I protocolli Covid del 2020 e del 2021 e con essi, parti sociali, imprese e lavoratori hanno svolto egregiamente il loro compito di arginare, con comportamenti virtuosi, l’andamento della pandemia. Oggi, però, si è aperta una nuova fase ed occorrono indicazioni da parte dei ministeri e delle istituzioni preposte. Bisogna lavorare a nuovi protocolli molto più snelli e concentrati sulla prevenzione dei lavoratori fragili e sulla raccomandazione di mantenere forme di distanziamento in situazioni critiche". Ad affermarlo in una nota è Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con incarico al lavoro e welfare, al termine dell’incontro ieri sera tra ministero del Lavoro, ministero della Salute, ministero dello Sviluppo economico, Inail e tutte le parti sociali per la revisione dei protocolli Covid. "Del resto – prosegue Prampolini - la legislazione vigente in via ordinaria contiene già un solido sistema a tutela dei lavoratori e norme stringenti per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, motivo per cui anche i comitati in questa fase non hanno più ragion d’essere. Pertanto, si attendono con urgenza, entro questo mese, le indicazioni dei ministeri per condividere tra le parti sociali le nuove regole che dovrebbero entrare in vigore successivamente al 30 giugno, considerando che in tutti gli ambiti sono venuti meno gli obblighi legati soprattutto all’uso delle mascherine".
 
- di stefano.santini

Covid: Moratti (Lombardia), 'Rt supera quota 1, non abbassare la guardia'

"La crescita dell'incidenza dei contagi Covid che ha avuto un rimbalzo negli ultimi dieci giorni in tutta Europa e anche in Lombardia, con un indice Rt che ha superato quota 1, ci induce ad assumere atteggiamenti di prudenza". Lo sostiene in una nota la vicepresidente ed assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. "Il Covid - aggiunge - è una malattia multisistemica insidiosa che può causare danni di lungo periodo all'organismo". "Utilizzare le mascherine negli ambienti affollati è una precauzione che ci costa poco e ci aiuta a non ammalarci e a non contagiare a nostra volta i nostri amici e i nostri cari. Una buona prassi che quindi continuo a raccomandare. La vaccinazione con quarta dose dei fragili e degli anziani con più di 80 anni - sottolinea la vicepresidente - è poi fondamentale per la loro protezione. Considerata la forte contagiosità delle varianti Omicron, non bisogna aspettare, confidando nell'estate". "Regione Lombardia - ribadisce Letizia Moratti - vanta una delle popolazioni più vaccinate al mondo con il 91,2% degli over 60 che ha ricevuto la terza dose. Non disperdiamo, con comportamenti di sottovalutazione o imprudenti, questo patrimonio di protezione che abbiamo acquisito grazie alla convinta adesione della popolazione lombarda e che si riflette in un basso numero di ricoverati in terapia intensiva e in reinfezioni con decorsi non particolarmente gravi, ma pur sempre insidiosi. Invito tutti i cittadini lombardi, soprattutto anziani e fragili - conclude la vicepresidente - a non abbassare la guardia".
- di stefano.santini

Covid: al ministero del Lavoro riunione tavolo per aggiornare protocolli, faro su tema mascherine

Al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali riunione tecnica ieri del Tavolo per l'aggiornamento del Protocollo anti-covid. Come previsto nella precedente riunione di maggio, il ministero del Lavoro, il ministero della Salute, il Mise e l'Inail, si legge in una nota, hanno avviato con le parti sociali la fase di ridefinizione del Protocollo, alla luce delle indicazioni dei tecnici del ministero della Salute, che sono state illustrate al Tavolo. Dal confronto, sottolinea il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è emersa una comune richiesta di semplificazione e l'esigenza di superare quelle parti del Protocollo che sono state concepite nella fase acuta della pandemia, elaborando un testo più snello. L'attenzione si è concentrata sul tema dell’uso delle mascherine e del distanziamento interpersonale quali misure che devono essere declinate in una formula adattata al nuovo contesto, ma senza abbassare la guardia rispetto all'andamento dei contagi e senza trascurare la necessaria protezione, soprattutto per i lavoratori fragili. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni, i tecnici sono al lavoro per arrivare in tempi brevi ad un nuovo testo
- di stefano.santini

Maturità, la riflessione sul Covid in un testo di Ferrajoli

La pandemia entra nell'esame di maturità grazie alla tipologia C che viene proposta agli studenti e che riguarda l'attualità. Ai maturandi è stato infatti proposto un testo tratto da Luigi Ferrajoli "Perchè una Costituzione della Terra?". Lo studente viene invitato a riflettere sul testo e a produrre un elaborato. 
- di stefano.santini

La Vecchia: 'quasi 3 mln i positivi, nuova ondata durerà un paio di mesi'

"Il Covid è tornato. Oggi è di nuovo molto diffuso", molto più di quanto emerga dai bollettini giornalieri perché "da noi molti evitano i test ufficiali per non doversi chiudere in casa", mentre per esempio "in Gran Bretagna ne hanno preso atto e non richiedono più la quarantena per i positivi" a Sars-CoV-2. "Il risultato - spiega in un'intervista a 'la Repubblica' l'epidemiologo Carlo La Vecchia, docente all'università Statale di Milano - è che i 30-35mila casi giornalieri ufficiali sono sicuramente sopra 100mila, in realtà. L'indice di positività è una spia eloquente" e "al 19% possiamo considerarlo alto. Questo ci porta a stimare che i positivi in questo momento siano tra 2,5 e 3 milioni, mentre il dato ufficiale è sotto ai 600mila". La nuova ondata di Covid-19 "è alimentata da Omicron 4 e 5, soprattutto 5. Sono due sottovarianti di Omicron - ricorda il docente - Hanno già attraversato alcuni Paesi del mondo con impatto limitato, ma tra salita e discesa l'ondata si prenderà un paio dei mesi estivi: è iniziata all'inizio di giugno, avrà il picco a fine mese, presumibilmente impiegherà tutto luglio per riscendere". Tuttavia "non vedo particolare ragione di allarme - tranquillizza La Vecchia - La situazione negli ospedali resta di stress limitato".
- di stefano.santini

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