Covid, Eurispes 2022: “Il 26% degli italiani crede a complotto"

Cronaca
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Un quarto dei nostri connazionali non crede che il virus sia stato una casualità ma è convinto che dietro la pandemia ci sia la mano di qualcuno: in quasi un terzo dei casi (31,4%) viene indicato il governo cinese; un altro 27,3% attribuisce la responsabilità ai poteri forti globali, un 12,1% alle multinazionali farmaceutiche. L'83,2% degli italiani è preoccupato dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia

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C’è chi crede che la pandemia non sia scoppiata per caso e chi è convinto che sia il risultato di un piano per "ridurre la popolazione mondiale". C’è chi pensa che il Covid sia solo una casualità e chi invece ritiene sia stato creato in laboratorio e sfuggito al controllo. È quanto emerge dal 34esimo Rapporto Italia dell’Eurispes. Poco meno della metà degli italiani (46,6%) ammette di non avere idea di come si sia originata la pandemia. Poco più di un intervistato su 4 (25,7%) ritiene che ci sia dietro qualcuno, mentre per il 22,9% è stato solo una casualità. Un più contenuto 4,8% afferma, al di là di ogni evidenza, che non esiste nessuna vera pandemia.

Virus di laboratorio?

Tra coloro che non credono che la pandemia derivi semplicemente da una casualità (il 25,7%), il 42,1% ritiene che il virus sia stato creato in laboratorio e poi sfuggito dal controllo, il 25,7% pensa invece che sia stato creato in laboratorio e diffuso di proposito nel mondo. Per un 15,4% ci si sarebbe accorti troppo tardi dell'esistenza del virus e non si è stati capaci di fermarlo, per l'11,3% il virus è un normale virus influenzale ma è stato usato per altri scopi. Nell'indicare un responsabile, la convinzione è che la pandemia non sia una casualità: in quasi un terzo dei casi (31,4%) viene indicato il governo cinese; un altro 27,3% attribuisce la responsabilità ai poteri forti globali, un 12,1% alle multinazionali farmaceutiche.

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"Ridurre la popolazione mondiale"

Ai cittadini che credono che la pandemia non sia scoppiata per caso è stato chiesto anche quale sia, a loro avviso, lo scopo per cui è stata creata. Fare enormi profitti risulta l'obiettivo più citato (29,3%), seguito da "controllare meglio le persone" (20,1%) e "indebolire le democrazie" (18,4%). Ottengono percentuali degne di nota anche "ridurre la popolazione mondiale" (14,7%), "creare un clima di paura" (10%), "consolidare il potere delle elite internazionali" (9,2%) e, con percentuali più contenute, "nascondere altri problemi gravissimi" (7%) e "giustificare l'intervento dello Stato in economia" (6%).

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La gestione italiana della pandemia

Prevale un giudizio negativo sulla gestione italiana della pandemia: il 55,8% non approva la strategia adottata, contro il 44,1% di giudizi positivi. I cittadini danno un giudizio negativo anche sulla qualità dell'informazione italiana sulla pandemia: il 68,5% è critico, a fronte di un 31,5% soddisfatto. Crediamo ancora nella scienza? Solo il 17,6% del campione ha visto diminuire la propria fede nella scienza, mentre per la maggioranza è rimasta invariata (61,9%) e per uno su 5 (20,4%) è aumentata.

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Guerra mondiale e crisi energetica 

Oltre al Covid a preoccupare gli italiani è il conflitto tra Mosca e Kiev. Secondo i dati, l'83,2% degli italiani è preoccupato dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Meno preoccupante sembra essere l'espansionismo economico della Cina (56,1%). L'84,3% degli italiani è preoccupato dalla possibilità di un conflitto mondiale, ma la crisi energetica preoccupa ancora di più (87,3%). L'emergenza sanitaria e le preoccupazioni legate alla salute turbano il 14,3% dei cittadini e il 7,4% teme la possibilità di ammalarsi. 

epa10004424 Ukrainian policemen and rescuers inspect debris following shelling in Kharkiv, Ukraine, 09 June 2022 amid the Russian invasion. Russian troops entered Ukrainian territory on 24 February causing fighting and destruction and a humanitarian crisis. According to the UNHCR, more than 6.9 million refugees have fled Ukraine, and a further 7.7 million people have been displaced internally within Ukraine since.  EPA/SERGEY KOZLOV

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