
Scuola, quali sono i nodi dietro lo scontro governo-sindacati sul rinnovo del contratto
L’esecutivo ha firmato l'atto di indirizzo che il 17 maggio sarà sul tavolo di confronto fra Aran e sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda confermano lo sciopero del 30 maggio contro il Decreto Legge 36. Nel documento anche dad e formazione, oltre agli aumenti salariali che vengono però giudicati insufficienti dalle associazioni di categoria

Lavoro a distanza, aumenti salariali, formazione in servizio: regolamenta tutto questo e altro ancora l'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della scuola che riguarda oltre 1,2 milioni di persone e che è stato firmato nelle scorse ore dal governo
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Il documento sarà al centro del primo tavolo che vedrà confrontarsi, martedì 17 maggio, l'Aran - l'Agenzia che tratta per il governo il rinnovo degli accordi del pubblico impiego - e i sindacati della scuola
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Ma Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, che solo pochi giorni fa avevano proclamato lo sciopero generale del comparto per il prossimo 30 maggio, non ci stanno e confermano le ragioni della protesta di fine mese
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E spiegano di averlo indetto perché il governo ha presentato il Decreto Legge 36 "che interviene in maniera pesante e scorretta in materie (salario e carriera) che sono esclusiva competenza del contratto. L'Esecutivo fa ciò ricavando risorse attraverso il taglio dell'organico, circa diecimila unità di personale in tre anni, e il taglio della card docenti"
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Per i sindacati, i soldi previsti dall'atto di indirizzo "sono soldi vecchi, stanziati da ben tre leggi di bilancio (2019, 2020, 2021), riguardano un contratto scaduto da tre anni e cinque mesi; un docente senza anzianità avrà circa 60 euro lordi (50 netti) e comunque l'atto di indirizzo arriva fuori tempo massimo”

“La legge di bilancio 2022 ha stanziato qualche limitata risorsa aggiuntiva, ma non certo sufficiente a garantire aumenti adeguati per tutto il personale anche a fronte dell'aumento dell'inflazione che rischia di erodere completamente gli aumenti previsti", proseguono le sigle sindacali

"L'invio all'Aran dell'atto di indirizzo era dovuto da tre anni. Quel che ora si richiede è che si sgombri il campo da questo intervento a gamba tesa del governo, stralciando dal Decreto 36 le materie sull'istruzione, che sono e devono rimanere di prerogativa contrattuale"

Lo scontro dunque rimane intenso. Tra l'altro i sindacati lamentano che di fatto venga offerto un aumento del 3,4% che non copre nemmeno l'inflazione, sopra il 5%

Tra le novità del documento al centro del confronto di martedì prossimo, anche la dad: "La didattica in presenza è l'ordinaria e fondamentale modalità di prestazione del lavoro docente", si legge, e la volontà di regolare il lavoro agile "complementare e non alternativo al lavoro in presenza"

Accanto a questo, viene previsto che possa trovare regolamentazione il lavoro da remoto (telelavoro domiciliare e altre forme di lavoro a distanza come il coworking o il lavoro decentrato in centri satellite), che può essere prestato in luogo diverso dalla sede dell'ufficio

Tra i punti innovativi anche la formazione: l'ipotesi dell'atto di indirizzo prevede obblighi ma anche riconoscimenti importanti, come ad esempio la formazione durante le ore di servizio e la remunerazione delle competenze acquisite