
Primo maggio, sindacati in piazza ad Assisi. Orlando al Quirinale: "Sicurezza priorità"
Il presidente della Repubblica, le principali sigle sindacali e personalità politiche hanno voluto dedicare alcune riflessioni alla Festa dei lavoratori: un giorno di celebrazioni, ma anche di bilanci e di proposte di riforma. Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra sulle morti sul lavoro: "Non abbiamo più sangue da dare". La presidente del Senato Casellati: "Dopo il Covid è momento di recuperare. Concentrarsi su donne e giovani"

Messaggi di pace e di celebrazione. Ma anche riflessioni sullo stato del mondo del lavoro e proposte di riforme. Dai palchi dei cortei o attraverso i profili social, sono molte le personalità politiche e sindacali che hanno voluto ricordare l’importanza del 1°maggio, Festa internazionale dei lavoratori (in foto, la manifestazione dei sindacati ad Assisi)
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Parlando al Quirinale, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha definito il 1° maggio "motivo di riflessione e di impegno”. L’articolo 1 della Costituzione – “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” – “costituisce il fondamento su cui poggia l'architettura dei principi della nostra democrazia”. Allo stesso tempo “è una sfida costante alle istituzioni, ai corpi sociali, alle forze produttive”. Da qui, l’appello a non trasformare lo sforzo verso la produttività in un “gioco potenzialmente letale”, in riferimento agli incidenti e alle morti sul lavoro
Perché si celebra la Festa dei lavoratori
La sicurezza sul lavoro, ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando parlando al Quirinale, rimane “una priorità del governo”. L’esecutivo, nell’ultimo anno, tra le altre cose ha “supportato e valorizzato” il ruolo dell'Inail - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro – "nonché potenziato il personale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, per incrementare il numero delle ispezioni”. Centrale sarà anche "costruire regole nuove e lavorare per avere riferimenti congrui sui salari"
Primo maggio, Mattarella: "Lavoro non sia gioco d'azzardo letale"
I SINDACATI AD ASSISI - Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, lancia un appello per sostenere “la centralità del lavoro” dalla manifestazione per il 1° maggio ad Assisi, chiedendo un lavoro che sia “dignitoso, di qualità, contrattualizzato, sicuro”. Sbarra chiede poi di fermare la “lunga scia di sangue” causata dalle “oltre 1300 vittime” che ogni anno muoiono “nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri”
Torino, tensione al corteo del 1° maggio
“Non abbiamo più sangue da dare”, dice Sbarra. Si chiede al governo di pensare a "un grande piano" che azzeri la "vergognosa" conta dei morti. Il segretario della Cisl ha parlato anche della guerra in Ucraina: “Siamo in piazza ad Assisi per lanciare un messaggio di pace e democrazia”. Cessate il fuoco, aiuti ai profughi e negoziati di pace sono gli obiettivi verso cui muoversi, dice Sbarra, che ribadisce solidarietà "al popolo ucraino, ai milioni di profughi, alle migliaia di vittime innocenti che gravano sulla coscienza di Putin"
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Dal palco di Assisi anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha voluto innanzitutto riflettere sul conflitto tra Russia e Ucraina. “Il messaggio di questo 1° maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale", dice Landini

Sul piano dell’occupazione, per Landini è necessario “affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà". In riferimento alle polemiche sulle proposte di riforma avanzate da Confindustria e dal suo presidente Carlo Bonomi – più favorevoli al taglio del cuneo fiscale che ad aumenti salariali – Landini dice che “molto banalmente c'è bisogno di aumentare i salari e quindi di rinnovare i contratti. È sotto gli occhi di tutti che la gente non ce la fa ad arrivare a fine mese, è necessario mettere più soldi in busta paga"

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri (al centro) parla del “dramma dei morti sul lavoro”. Serve “più formazione, prevenzione e un intervento a partire dalle scuole. Bisogna che iI governo abbia il coraggio di dire che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici e che le associazioni datoriali siano in grado di affermare che le aziende associate che violano le norme vanno fuori"

IL MONDO DELLA POLITICA - Il ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti scrive su Facebook che “il lavoro è fondamento della nostra Repubblica, è requisito essenziale per la piena libertà personale e vera leva di sviluppo per il nostro Paese”. Per questo, “abbiamo il dovere di garantire il pieno compimento di questo diritto, per dare a tutte e a tutti la possibilità di contribuire al bene comune, con un lavoro dignitoso e sicuro. È una conquista di civiltà che non può più aspettare. Buon #1maggio!"

La presidente del Senato Elisabetta Casellati ricorda che per le persone il lavoro è “sinonimo di dignità, indipendenza, sicurezza”. Ora che si comincia a sperimentare l’allentamento delle restrizioni per il coronavirus, Casellati ricorda che “il Covid ha cancellato 1,2 milioni di posti di lavoro e solo adesso, lentamente, iniziamo a recuperare”, ponendo “grande fiducia nei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”

Tra gli obiettivi principali del Pnrr c’è quello di “riformare le politiche attive del lavoro e di incrementare l'occupazione dei soggetti più vulnerabili, come donne e giovani”. Proprio alle donne Casellati rivolge un “particolare pensiero”. È infatti tra la popolazione femminile che “si registra il maggior numero di vittime di incidenti mortali sul lavoro”, peggiorando un quadro già sbilanciato tra i sessi in quanto a “parità salariale”

Sempre ai morti sul lavoro – “quest’anno in aumento del 2%” - dedica “una preghiera” Matteo Salvini. Sul suo profilo Twitter il leader della Lega chiede “impegno” affinché, “grazie a protezione, prevenzione, formazione e controlli”, si ponga fine al problema. “Sofferenza, incertezza e precariato non possono essere il futuro”, conclude Salvini

Il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro dedica la giornata del 1° maggio non solo ai lavoratori, ma anche “a chi il lavoro non ce l'ha, a chi l'ha perso e a chi ha smesso di cercarlo e invece devono continuare a cercarlo, perché il lavoro non è solo una fonte di reddito ma anche una forma di emancipazione e di libertà"