Pescara, spara al barista perché il cibo è in ritardo. Aggressore arrestato. VIDEO

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Il diverbio è scoppiato all'interno del locale dove lavorava la vittima, un 23enne ora in gravi condizioni. L'uomo che ha aperto il fuoco si era dato alla fuga

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È stato catturato dalla polizia il 29enne di origini abruzzesi ma residente in Svizzera, accusato di aver aperto il fuoco, con una pistola, al culmine di una lite, contro il cuoco di un ristobar del centro di Pescara. L'episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di domenica, nella centralissima piazza della Rinascita. Intanto la vittima - un ragazzo di 23 anni - è stata sottoposta a doppio intervento chirurgico al torace e alla schiena, ed è ricoverata in prognosi riservata nella Rianimazione dell'ospedale della città abruzzese. Le sue condizioni restano gravi. L'aggressore gli ha sparato a ripetizione e ha continuato anche quando, colpito, il giovane era già a terra sul pavimento del locale, dietro al bancone.

 

Le testimonianze sull’accaduto

I colpi sono stati esplosi all’interno del ristobar CasaRustì, che si trova in Piazza della Rinascita a Pescara. Secondo quanto hanno riferito i titolari dell’attività, poco dopo le 14 un uomo che stava consumando fuori è entrato per effettuare un nuovo ordine e, nel giro di qualche minuto, è scoppiata una lite che è subito degenerata. "L’uomo è entrato nel locale con il suo bicchiere di vino ed ha iniziato a inveire contro i dipendenti, lamentandosi, da quanto abbiamo capito, per i tempi di attesa". Nella lite, è rimasto coinvolto il ragazzo ricoverato in ospedale, che lavora come cuoco ed è originario di Santo Domingo ma da tempo risiede in Italia. "L'uomo gli ha dato prima un pugno, poi ha tirato fuori la pistola ed ha sparato”, hanno raccontato. Il responsabile avrebbe sparato al giovane anche quando era oramai a terra e stava cercando riparo. Dopodiché si sarebbe allontanato dal locale e a quel punto è stato lanciato l'allarme. Al momento dell'accaduto, era presente anche la ragazza del 23enne, che si è sentita male. Sotto shock anche una sua collega, che è stata trasportata in ospedale.

L'arresto nelle Marche

L'uomo è stato bloccato dalla Polizia sull'autostrada A14, all'interno dell'area di servizio Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, mentre viaggiava a bordo di un taxi in direzione nord. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, subito dopo l'aggressione, il 29enne si era rifugiato da alcuni parenti prima di tentare la fuga a in taxi. Per evitare che durante l'arresto potessero essere coinvolti il tassista e le persone all'interno dell'area di servizio, gli investigatori hanno rintracciato telefonicamente l'autista, mantenendo il contatto con lui fino all'intervento. Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato una pistola semiautomatica: i successivi accertamenti stabiliranno se sia l'arma usata nel locale di Pescara. 

Aggressore in carcere a Pesaro

L'avvocato Florenzo Coletti rappresenta il 29anne, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per il tentato omicidio e il porto dell'arma, accusato di avere sparato ieri a un cuoco 23enne in un ristobar di Pescara. "Stanotte mi chiamato la Questura di Pescara per comunicarmi che Federico aveva nominato me: attualmente è nel carcere di Pesaro perché il fermo è stato effettuato nella zona di competenza del tribunale marchigiano, - ha dichiarato il legale - stanotte è stato identificato a Pescara e poi accompagnato in carcere a Pesaro. Attendiamo l'esito della fissazione dell'udienza di convalida del fermo". 

"Conosco Federico da diversi anni, oltre che un rapporto professionale a legarci c'è anche un rapporto di amicizia. Federico è originario di Montesilvano (Pescara) ed era emigrato in Svizzera diversi anni fa con la famiglia. Periodicamente viene in Abruzzo e tra l'altro - ha concluso l'avvocato - lo avevo incontrato qualche giorno fa quando è venuto a trovarmi in studio per dirmi che si fermava qualche giorno a Pescara".

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