Dalla Sicilia per l'Ucraina, tir carichi di aiuti umanitari

Cronaca

Raffaella Daino

Da Palermo a Catania, passando per i piccoli centri come Favara o Collesano,  una gara di solidarietà per aiutare il popolo ucraino, con raccolte di abiti, farmaci e cibo e una generosa ospitalità dei profughi in arrivo, tra conventi e case private

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Centinaia di famiglie disponibili ad ospitare i profughi, bambini e donne, in arrivo numerosi. Cittadini che aprono le porte della loro casa oppure offrono appartamenti gratuitamente, mentre si moltiplicano le iniziative, istituzionali e dal basso e le manifestazioni per chiedere la pace. In tutta la Sicilia, nei piccoli centri come nelle più grandi città, con il perdurare della guerra in Ucraina si intensifica la mobilitazione in solidarietà ad un popolo vittima di una guerra che anche qui  - nella numerosa comunità siciliana che conta migliaia di ucraini – nessuno si aspettava.  (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA IN UCRAINA - I VIDEO DEGLI INVIATI - LO SPECIALE)

Le raccolte dei beni di prima necessità

Ovunque si organizzano raccolte di beni di prima necessità, i più richiesti sono lenzuola, asciugamani, omogeneizzati per bambini, medicine e prodotti per l’igiene personale.

Con le parrocchie,  le comunità, le associazioni religiose, laiche, sportive,  le istituzioni comunali e regionali, impegnate  a reperire beni di prima necessità, ogni giorno tir carichi di aiuti umanitari lasciano la Sicilia per l’Ucraina.  In uno dei punti di raccolta a Palermo, la chiesa L’Evangelo dei Miracoli, l’associazione  ACP ha fatto confluire migliaia di buste e scatole piene di generi di prima necessità. Da qui martedì partirà - e  farà tappa anche a Messina e Brindisi  - un tir diretto alla periferia di Kiev dove porterà aiuti umanitari d’ogni tipo, abiti, cibo, farmaci, donati in una gara di solidarietà che ha coinvolto tutta la provincia.  

La necessità di farmaci

Ma servono ancora più farmaci. Da Catania è partito, diretto  a Rava-Ruska, in Polonia, un tir con farmaci e materiale medico sanitario destinato ad un ospedale, raccolti dalla diocesi di Acireale, con il coinvolgimento di volontari ucraini residenti in Sicilia e il supporto di organizzazioni attivate dalla Protezione civile.

Da Palermo è stata pianificata ogni settimana la partenza di un grosso carico di medicine e omogeneizzati,  diretti all’associazone ucraini di Romania,  su iniziativa di Federfarma e ordine dei farmacisti Palermo, destinati ai bambini nei centri di accoglienza al confine e ai feriti nelle zone di guerra.

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La solidarietà dei comuni

La solidarietà corre su un doppio binario, si raccolgono beni donati dai cittadini,  si accolgono i profughi, ospitati nei conventi, nelle case private, nelle strutture messe a disposizione dai comuni come a Collesano, dove il sindaco attende diverse famiglie.

"Abbiamo promosso una raccolta di generi di prima necessità da spedire ai profughi bloccati nelle zone di guerra" – dice Giovanni Meli -  "e abbiamo sistemato un ex ospedale che abbiamo arredato ed è pronto ad accogliere oltre 40 sfortunati che in queste ore stanno cercando di lasciare il Paese".

I giovani in campo

Intanto si mobilitano anche i giovani, a Palermo con manifestazioni e raccolte fondi ma anche a Favara nell’agrigentino, la città che ha attirato artisti da tutto il mondo con il progetto culturale e artistico del Farm Cultural Park. Qui una ragazza di 16 anni, Carla Bortoli, che vive tra la Sicilia e Parigi, dove studia, ha promosso una raccolta fondi online per noleggiare un pullman con cui  raggungere alcune famiglie in fuga dall’Ucraina e portarle in Sicilia dove saranno ospitate.

epa08872152 A handout picture provided by the Vatican Media shows Pope Francis delivering the Angelus prayer from the window of his office at Saint Peter's Square in Vatican City, 09 December 2020.  EPA/VATICAN MEDIA HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

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