Rilanciare il turismo dopo la pandemia, tra sicurezza e ambiente: l’esperienza di Sorrento

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Per superare le problematiche lasciate dall’emergenza Covid, le mete turistiche italiane dovranno reinventarsi e offrire ai viaggiatori nuovi modelli di vacanza. Va in questa direzione Sorrento, già dallo scorso anno impegnata in un’incisiva attività di rebranding. Le linee guida: coinvolgere gli abitanti del territorio nelle decisioni, attenzione all’ambiente, digitalizzazione, protocolli sanitari efficaci e grandi eventi

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Nuove sfide segnano il percorso che il mondo del turismo ha intrapreso per riprendersi dagli strascichi dell’emergenza coronavirus. La riflessione sulla strada da seguire per il rilancio del settore non può che partire dall’analisi dei dati disponibili: i numeri sono ancora lontani da quelli precedenti alla pandemia. Secondo dati Istat, le presenze dei clienti nelle strutture turistiche italiane – da gennaio a settembre 2021- hanno registrato un calo del 38,4% rispetto al 2019. Più alti gli arrivi tra luglio, agosto e settembre, ma sempre meno che due anni fa (-14%). Stando ai dati rilasciati da Banca Italia, la spesa dei turisti stranieri in Italia, tra gennaio e agosto 2021, è crollata del 61,4% su quella del 2019, passando da 30,7 a 11,9 miliardi di euro. Tuttavia, non si può guardare solamente ai dati precedenti alla pandemia. Sul 2020, ad esempio, c’è stato un +22,3% di arrivi di stranieri. Durante l’estate, la percentuale è salita al 31%. Un miglioramento è già in corso, ma pensare che, finita la pandemia, il sistema si ripristini da solo è sbagliato. Istituzioni e aziende dovranno guardare al turismo sotto lenti diverse. Oltre alla questione sanitaria, bisognerà tener conto di altri temi sempre più vicini ai viaggiatori, nazionali e internazionali: innovazione, sostenibilità ambientale e sociale.

L’esperienza di Sorrento

Tra le roccaforti del turismo italiano che più si sono mosse nella ricerca di un nuovo modello turistico, una delle esperienze più significative è quella del Comune di Sorrento. Qui, di turismo si vive: l’87% delle famiglie del luogo lavorano in questo settore. Come nel resto d’Italia, i dati del 2021 rispetto a quelli del 2020 fanno ben sperare. Se nei primi 12 mesi di pandemia si è registrato un calo del 60% sugli arrivi (-90% quelli degli stranieri), lo scorso anno la cittadina costiera del Golfo di Napoli è tornata a crescere rispetto al 2020. Gli arrivi dall’estero hanno segnato un +150%. Così anche gli spostamenti dall’Italia, con un +50%. Non ancora ristabiliti i livelli pre-pandemia: pochi gli inglesi, i tedeschi e gli americani, da sempre affezionati visitatori di Sorrento. Le prospettive per la prossima stagione autorizzano però a guardare al futuro con ottimismo, come sottolinea il sindaco della città Massimo Coppola: “Le prenotazioni per la prossima stagione non mancano”, anche dai tradizionali mercati che sono venuti a mancare durante gli ultimi anni, “come Regno Unito, Stati Uniti e Germania”. Ma Sorrento ha approfittato dell’emergenza sanitaria per ricostruire il suo modello di turismo, mettendo in campo, spiega Coppola, una “massiccia attività di marketing territoriale, sia all’estero che nei confini nazionali”. Il cambio di passo è anche visivo: nel luglio 2021 per promuovere la città è stato lanciato un nuovo logo, sotto la creazione artistica di Mauro Ferrari, con il nuovo slogan “Sorrento Aspetta Te”.

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Il modello Sorrento

Obiettivo di Sorrento, sottolinea Coppola, è innanzitutto diversificare le attività offerte ai turisti, non solo in estate ma anche in inverno. C’è la cultura – musica, teatro, danza e cinema – e la riqualificazione della rete di sentieri per il trekking, c’è la valorizzazione del patrimonio gastronomico, “grande protagonista nel progetto di destagionalizzazione che abbiamo avviato”, e la ricerca di formule che rispettino l’ambiente. Le politiche devono tener conto della consapevolezza che non si possono imporre cambiamenti, anche a livello comunicativo e imprenditoriale, senza tener conto delle esigenze degli abitanti del territorio. Lo scorso anno, in occasione degli Stati Generali del Turismo, promossi dal Comune di Sorrento con il patrocinio di Enit e Regione Campania e curati da VisVerb, è stato così lanciato il “Modello Sorrento”. Al centro, appunto, la partecipazione dei sorrentini. Oltre 150 persone, tra sindacati, associazioni e stakeholder si sono confrontati in più di 50 incontri. Dopo 48 ore di concertazione, sono tre le aree su cui si è deciso di puntare: sicurezza, sostenibilità, innovazione. 

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Sicurezza, sostenibilità, innovazione

In mezzo alla pandemia, per riportare a Sorrento gli oltre 3 milioni di presenze l’anno che si registravano prima del Covid (2.8 di turisti stranieri), è necessario innanzitutto che i viaggiatori si sentano sicuri. Già lo scorso anno, in quest’ottica, è stata data priorità nelle campagne di vaccinazione agli operatori turistici. Bisogna poi intervenire anche in riferimento al settore dei matrimoni: Sorrento è sempre stata teatro di nozze e lune di miele. La scorsa estate si è quindi intervenuti per adeguare le strutture ricettive e balneari nel rispetto della normativa anti-covid. Il modello Sorrento punta poi sulla sostenibilità del turismo: mezzi di trasporto elettrici, progetti di smart tourism, integrazione digitale tra vari servizi, dalla prenotazione delle strutture ai mezzi per spostarsi.

Grandi eventi, l’agenda 2022

Ci sono poi i grandi eventi, a partire dalla prossima primavera. Dal 7 al 10 aprile, nell’ambito delle 1000 Miglia, ci sarà la tre giorni di Sorrento Roads. Un’occasione per portare il mondo della Freccia Rossa in territori solitamente non inclusi nella storica gara. Sabato 9 aprile, nel centro di Sorrento, oltre a una competizione a eliminazione diretta, una giuria popolare premierà l’auto giudicata migliore. Per una settimana, dal 14 al 21 maggio, si trasferirà poi a Sorrento il mondo della vela internazionale, per la Tre Golfi Sailing Week. A estate iniziata sarà invece il turno del primo Global Youth Tourism Summit, evento promosso dalla Unwto (World Tourism Organization), dove – dal 27 giugno al 3 luglio – ragazzi fra i 12 e i 18 anni da tutto il mondo si incontreranno per contribuire alla definizione dell'Agenda mondiale del Turismo 2030.

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