Caro bollette, i sindaci spengono le luci ai monumenti: “Costretti a tagliare i servizi”

Cronaca

La protesta simbolica è prevista per domani, giovedì 10 febbraio, e vedrà spente, per pochi minuti, piazze e luoghi simbolici dei Comuni italiani contro il caro bollette. Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l'invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di "tagli ai servizi essenziali" qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati

Crescono le adesioni all'iniziativa lanciata dall'Anci e dal presidente Decaro di spegnere, in segno di protesta simbolica, palazzi e simboli cittadini per far sentire la voce dei sindaci contro il caro bollette.  Una protesta che si concretizzerà domani, giovedì 10 febbraio, quando verranno spente le luci in piazze e monumenti cittadini.

Monumenti spenti

L'iniziativa bipartisan parte dall'Emilia-Romagna: il primo cittadino di Reggio Emilia, Luca Vecchi, oscurerà per mezz'ora le luci del Ponte di Calatrava. Altri sindaci della regione, tra cui Gian Luca Zattini di Forlì e Michele de Pascale di Ravenna, hanno scritto e inviato una lettera ai parlamentari locali chiedendo di intervenire sul problema delle bollette. poiché "il problema “rischia di portare all'interruzione dei servizi pubblici". Alla protesta si stanno aggiungendo man mano altri sindaci come Federico Pizzarotti di Parma e Matteo Ricci di Pesaro.

Senza luce Palazzo Te a Mantova

La sera del 10 febbraio saranno spente le luci di Palazzo Te, uno dei luoghi simbolo della città di Mantova. Il sindacoù, Mattia Palazzi chiede urgentemente l’intervento del Governo “a sostegno dei Comuni già duramente colpiti dall'emergenza Covid". "Con un'inflazione che a gennaio si attesta al 4,8%, ai massimi dall'aprile del 1996, spinta da un enorme aumento dei costi dell'energia- spiega il sindaco Palazzi- ci troviamo di fronte alla possibilità che questa crisi che grava su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, in un periodo gia' reso difficile dalla pandemia, sfoci in emergenza sociale".

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La protesta si allarga

Anci Marche attraverso il suo profilo Facebook "aderisce convintamente a questa iniziativa e ha già chiesto a tutti i colleghi sindaci di scegliere un monumento particolarmente significativo del proprio comune e procedere a spegnere le luci. Le fa eco Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia. Simile la presa di posizione di Anci Toscana che, tramite il presidente Matteo Biffoni, denuncia “una situazione che senza interventi urgenti diventerà insostenibile". Appelli a spegnere per qualche minuto un luogo simbolo dei municipi arrivano anche dall’Abruzzo, Puglia, Piemonte, Liguria, Veneto, Lazio e Calabria che sui propri canali social hanno rilanciato l'appello di Decaro e dell'Anci,

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