
Covid, monitoraggio Iss: sale incidenza, Rt stabile, tutte le regioni a rischio moderato
Nel periodo 27 ottobre-9 novembre, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è all’1,21, stabile rispetto alla settimana prima e al di sopra della soglia epidemica. A livello nazionale l'incidenza arriva a 98 casi per 100mila abitanti (era 78). Le 21 regioni e province autonome risultano classificate tutte a rischio moderato, con il Friuli-Venezia Giulia ad alta probabilità di progressione a rischio alto. In crescita, ma sotto le soglie critiche, il tasso di occupazione in terapia intensiva e negli altri reparti

Continua ad aumentare l’incidenza settimanale di casi Covid. Stabile, al di sopra della soglia epidemica, l’indice Rt. Salgono i ricoveri ordinari e il tasso di occupazione nelle terapie intensive. Tutte le regioni sono a rischio moderato. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero Salute sottoposto all'esame della Cabina di regia
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L'incidenza settimanale a livello nazionale continua quindi ad aumentare: 98 casi per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021), contro i 78 per 100mila abitanti della scorsa settimana (05/10/2021-11/11/2021)
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Nel periodo 27 ottobre-9 novembre, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,14 - 1,26), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica
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Aumentano i ricoveri sia in terapia intensiva sia negli altri reparti. I tassi di occupazione negli ospedali in Italia, comunque, restano sotto il livello di soglia fissato rispettivamente al 10 e al 15%
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Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 5,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 18 novembre), contro il 4,4% precedente (rilevazione giornaliera ministero della Salute all'11/11)
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Secondo il report, è in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 15.773, contro gli 11.001 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è stabile (34%). È invece in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 48%) e aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% contro 18%)

Tutte le 21 regioni e province autonome risultano classificate a rischio moderato questa settimana. Undici riportano un'allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Il Friuli-Venezia Giulia è indicato come l'unica regione ad alta probabilità di progressione a rischio alto
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In base agli indicatori su incidenza e ricoveri sottoposti all’esame della cabina di regia, comunque, nessuna regione supera le soglie che portano alla zona gialla. Per l'ufficialità di un'altra settimana con tutta l’Italia in bianco, però, bisogna aspettare il pomeriggio perché in alcune aree la situazione è allarmante, soprattutto rispetto all'incidenza, e la valutazione degli esperti è ancora in corso

La regione più a rischio è il Friuli-Venezia Giulia, che però - secondo la tabella in mano ai tecnici - ha un tasso di occupazione dei posti letto ordinari al 14,8% contro la soglia del 15%, mentre ha ampiamente superato gli altri due valori, l'occupazione delle terapie intensive (al 13,1% contro la soglia del 10%) e l'incidenza (289,3 casi per 100mila abitanti, ben oltre la soglia di 50). Per cambiare fascia, formalmente, occorre superare contemporaneamente tutti e tre i valori
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In bilico anche la provincia di Bolzano, con le rianimazioni sopra soglia (11,3%), i ricoveri ordinari leggermente sotto (al 14,2%) e un'incidenza di 406 casi per 100mila abitanti che è la più alta in Italia. Le Marche invece superano leggermente (10,5%) la soglia delle intensive, ma i ricoveri ordinari sono al 6,6%. Preoccupano le terapie intensive anche in Lombardia (9,1%), nel Lazio (9,4%), in Sicilia (9,5%) e in Valle d'Aosta (9,6%), tutte comunque con il tasso dei ricoveri ordinari ancora lontano dal 15%