Concessioni spiagge, la proroga varrà solo fino al 31 dicembre 2023

Cronaca
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Il Consiglio di Stato ha deciso sul contezioso tra amministrazioni locali e concessionari balneari e ha stabilito un termine perentorio, scaduto il quale non ci sarà alcuna possibilità di un ulteriore prolungamento, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza

Le concessioni sulle spiagge saranno valide solo fino al 31 dicembre del 2023. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato, decidendo sul contenzioso tra amministrazioni locali e concessionari balneari. Dal 1° gennaio 2024 non ci sarà alcuna possibilità di un ulteriore prolungamento, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza. 

Il settore delle spiagge aperto alla concorrenza

Scaduto il termine perentorio "tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente se vi sia - o meno - un soggetto subentrante nella concessione" e il settore sarà aperto alla concorrenza. Questa è la decisione del Consiglio di Stato che era attesa non solo dalle parti in causa. Il governo con il provvedimento sulla concorrenza non ha sciolto il nodo delle liberalizzazioni delle concessioni balneari, sul quale pende un conflitto con l'Unione Europea sulla normativa sul mercato interno. 

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"Garantire ai cittadini una gestione del patrimonio costiero"

L'8 novembre, da fonti dell'esecutivo, è trapelata l'intenzione di predisporre un nuovo intervento dopo la sentenza. Intervento sollecitato, a questo punto, anche dai giudici. Secondo il Consiglio di Stato, il confronto concorrenziale, oltre a essere imposto dal diritto Ue, "è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero" e contribuire "in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessita". 

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Concessioni per altri due anni

È stata di fatto bocciata la proroga per un quindicennio delle concessioni introdotta nel 2018 con la legge di Bilancio ma, "al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere", per consentire di predisporre i bandi e "nell'auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia", le concessioni continueranno a essere efficaci per altri due anni. "Le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, compresa la moratoria introdotta in correlazione con l'emergenza epidemiologica da Covid-19", ha stabilito il Consiglio di Stato, sono in contrasto con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e con la direttiva Bolkestein. E "deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo gli attuali concessionari", che potranno partecipare alle gare che dovranno essere bandite.

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