La donna, 35 anni, è accusata di non aver somministrato centinaia di dosi di vaccino contro le più comuni malattie infantili in una decina di anni.E' accusata di peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in certificati
La sentenza penale del Tribunale di Udine è attesa per il prossimo febbraio. La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale del Friuli Venezia Giulia, invece si è già pronunciata e ha condannato Emanuela Petrillo, 35 anni, a risarcire l'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale con 550mila euro. Parte della somma è riconducibile all'acquisto di dosi di vaccino che, all'epoca dei fatti, sono state somministrate ai pazienti.
Le accuse
Petrillo, assistente sanitaria di Spresiano (Treviso), è infatti è accusata di non aver somministrato centinaia di dosi di vaccino contro le più comuni malattie infantili durante gli anni in cui aveva svolto servizio a Codroipo (Udine) e in altri centri del Friuli come nel Trevigiano. In tutto stiamo parlando di una decina d’anni a partire dal 2009. Il processo a suo carico è iniziato nel settembre 2019: la donna deve rispondere di peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in certificati.
La vicenda giudiziaria
E mentre il direttore generale dell'AsuFc, Denis Caporale, "prende atto" della sentenza, in attesa dei risvolti del processo a Udine, il legale difensore di Petrillo, Paolo Salandin, parla di "celerità sospetta". L'avvocato sostiene di trovare inspiegabile la ragione per cui i giudici amministrativi veneti abbiano sospeso il pronunciamento in attesa della decisione della magistratura penale mentre quelli della regione accanto l'abbiano anticipato, pur non potendo avere effetto almeno fino al verdetto del Tribunale di Udine, atteso per "l'8 febbraio".
I vaccini sospetti
Il caso dei sospetti finti vaccini era emerso nella Marca Trevigiana, quando i colleghi della donna si erano accorti di alcune anomalie. Nella sentenza della Corte dei Conti i giudici fanno infatti riferimento agli accertamenti svolti all'epoca su un campione di pazienti in Friuli: "su 129 bambini vaccinati da Emanuela Petrillo, solo 20 (pari al 15,5%) hanno sviluppato una risposta immunitaria, mentre per 109 (pari all'84,5%) l'esito è stato negativo; su 80 bambini vaccinati da altri operatori, solo 6 (pari al 7,5%) sono risultati negativi, mentre per 74 (pari al 92,5%) l'esito è stato positivo". Per la Corte dei Conti, come si legge nella sentenza, Petrillo "ha agito con dolo".
Secondo l'ipotesi accusatoria nell'ambito del processo penale la donna avrebbe solo finto di somministrare le vaccinazioni ai bambini senza inoculare realmente le dosi. Nel corso delle indagini è emerso anche che alcuni bambini al momento delle vaccinazioni eseguite da Petrillo non piangevano. Alcune famiglie si sono costituite parte civile e ad oggi, chi è stato interpellato, non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni. Ma Petrillo ha sempre respinto le accuse. "Se la sentenza sarà di colpevolezza ci appelleremo andando, se necessario, fino in Cassazione", ha ribadito oggi il suo legale.