Il bilancio provvisorio dei roghi che hanno devastato l’Oristanese è di 20 mila ettari distrutti. Avviate indagini sulle cause. L'indagine si focalizza soprattutto sul rogo principale, quello partito venerdì 23 luglio dall'auto parcheggiata lungo la provinciale 15, all'altezza di Bonarcado
La Sardegna brucia ancora, per il sesto giorno consecutivo. La situazione ora è sotto controllo, ma le fiamme che hanno attraversato l’Oristanese hanno lasciato traccia del loro passaggio (LE FOTO). La conta dei danni è appena iniziata ma si parla di oltre 20mila ettari bruciati. La Sardegna è ferita, devastati il Montiferru, la Planargia, il Marghine. E ora si indaga sulle cause. La Procura di Oristano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di incendio colposo aggravato. Al momento, non ci sono indagati.
Incendio colposo aggravato
L'inchiesta aperta dalla Procura di Oristano per incendio boschivo colposo (LE IMMAGINI) aggravato dal rischio per gli edifici e dal danno grave persistente all'ambiente si focalizza soprattutto sul rogo principale, quello partito venerdì 23 luglio dall'auto parcheggiata lungo la provinciale 15, all'altezza di Bonarcado. Un focolaio iniziale che ha divorato 20 ettari di terreno ma che inizialmente sarebbe stato spento, ma poi a causa del forte vento di scirocco e per le alte temperature ha ripreso vigore allargandosi su tutto il Montiferru, spostandosi per oltre 50 chilometri. L'incendio sarebbe quindi di natura accidentale, anche se bisognerà stabilire come l'auto abbia preso fuoco e soprattutto capire come e percheé n incendio, inizialmente domato, si sia riacceso con tanta violenza
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La mano dell'uomo
Ma se per questo incendio l'ipotesi accidentale è quella più avvalorata per altri due roghi, divampati sempre nell'Oristanese, ci sarebbe la mano dell'uomo. Il primo è partito da Usellus e ha raggiunto Villaurbana danneggiando aziende agricole, divorando terreno e distruggendo anche un cantiere Forestale; il secondo, molto più piccolo, nell'area tra Escovedu-Mogorella, ed è stato spento subito.