Lecce, uomo ucciso al bancomat: fermato anche secondo indagato

Cronaca
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Sottoposto a fermo d’indiziato un 28enne salentino, ritenuto complice del sospettato per l’omicidio di Giovanni Caramuscio. L'uomo, ex direttore di banca, era stato ucciso a colpi di pistola durante una tentata rapina lo scorso 16 luglio mentre prelevava contanti da un bancomat. Per entrambi i fermati, adesso in carcere, le accuse sono di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo d’arma alterata e ricettazione della stessa

È stato fermato anche il secondo ricercato dai Carabinieri di Lecce per l’omicidio dell’ex direttore di banca Giovanni Caramuscio. L'uomo è stato ucciso a colpi di pistola lo scorso 16 luglio durante una tentata rapina mentre prelevava contanti dallo sportello di un bancomat insieme alla moglie. I militari hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto Andrea Capone, 28enne originario di Tricase, ma residente a Lequile -dove è avvenuto l’omicidio- perché ritenuto complice di Paulin Macaj, che si sospetta essere l'autore materiale del reato, e già arrestato il 17 luglio.

Le accuse

Sia su Capone che su Macaj, che avrebbe fatto partire i colpi di pistola risultati fatali, pendono adesso le accuse di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo d’arma alterata e ricettazione della stessa. A incastrare Capone è stata la felpa a maniche lunghe di colore scuro che indossava durante la tentata rapina, ritrovata in un secondo momento dai Vigili del fuoco in un pozzo. Stando ai filmati analizzati dalle forze dell’ordine, la felpa era indossata dall’uomo che non stava impugnando l’arma del delitto. Capone si trova adesso nel carcere di Lecce.

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