Ciro Grillo, ammesse nuove prove e udienza rinviata. Avvocato Bongiorno: "Un successo"
CronacaLa gup di Tempio Pausania ha ammesso tra le prove le dichiarazioni alla stampa di alcuni testimoni e l'audio di una chat tra la presunta vittima, una giovane italo-norvegese, e una sua amica. Soddisfatta la legale della ragazza: "Una denuncia è un grido di dolore, la sede naturale per raccoglierlo era questa". Le prossime udienze il 5 e 12 novembre
La gup di Tempio Pausania Caterina Interlandi ha rinviato le udienze in cui deciderà sul rinvio a giudizio per Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s Beppe Grillo, e altri tre ragazzi liguri, accusati di violenza sessuale di gruppo su una 20enne. La giudice ha ammesso nuove prove, come ha spiegato con soddisfazione l'avvocato Giulia Bongiorno, legale della vittima della presunta violenza sessuale: “Siamo stati ammessi come parti civili e sono stati ammessi nuovi elementi per noi rilevanti, come le dichiarazioni rese alla stampa da alcuni testimoni e un file audio di una chat tra la mia assistita e una sua amica norvegese". Bongiorno ha aggiunto: "Una denuncia è un grido di dolore, la sede naturale per raccoglierlo è questa udienza, finalmente è arrivato il momento ed è importante che ci sia una verifica giudiziaria".
Le prossime udienze il 5 e il 12 novembre
La gup ha fissato per i prossimi 5 e 12 novembre le prossime udienze, in occasione delle quali saranno sciolti tutti i dubbi, consentendo anche alla Procura e ai due legali di parte civile - la seconda ragazza, l'amica che era con la ragazza nel momento dell apresunta violenza che si è costituita anche le parte civile, è tutelata da Vinicio Nardo - di depositare entro il 20 ottobre ulteriori elementi probatori individuati tra le carte che da oggi entrano nel fascicolo processuale. Iniziata poco prima delle 14, l'udienza è durata oltre 3 ore, durante le quali si è però registrata una lunga pausa perché la giudice Interlandi si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulle questioni preliminari sollevate dalle parti coinvolte. In aula non erano presenti i quattro imputati: Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Le dichiarazioni di Bongiorno
"La gup vuole che le parti offese e le difese indichino quali parti dei file audio e dei documenti siano per loro rilevanti", spiega Bongiorno, che nei giorni scorsi ha parlato con la ragazza. "Vuole che sia finalmente posto un punto fermo, per noi è importante che si ponga la parola fine, perché il dolore è tantissimo, ma trascinarsi senza certezze lo amplifica". Parlando ancora della sua assistita, Giulia Bongiorno ha detto che "forse in questo momento non più, ma la ragazza è una persona schietta e serena, una persona qualunque, è non ha mai fatto calcoli, altrimenti non avrebbe neanche denunciato". L'ultima frecciata è a chi sostiene che questo processo fondi sulla sola denuncia della presunta vittima. "Ci sono anche le prove e oggi ne abbiamo prodotto di nuove".
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Riti alternativi, la scelta della difesa entro il 20 ottobre
Entro il prossimo 20 ottobre gli avvocati che difendono Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, e gli altri tre ragazzi accusati, potranno indicare ulteriori elementi probatori ritenuti essenziali e individuati tra i nuovi elementi documentali prodotti dall'avvocato Bongiorno, e ammessi dalla gup nonostante le eccezioni del collegio difensivo. Per quella stessa data i difensori dei quattro giovani, tutti genovesi, dovranno decidere se chiedere che l'udienza preliminare si celebri in via ordinaria o se optare per eventuali riti alternativi.
Legale di uno dei giovani: "Nessuna accusa di revenge porn"
"Anche nei telefoni delle presunte vittime ci sono elementi molto rilevanti per la decisione da assumere sul prosieguo del processo". Ne è convinto l'avvocato Gennaro Velle, che difende Francesco Corsiglia, uno dei 4 giovani liguri accusati. "La giudice per le udienze preliminari vuole un quadro preciso della situazione attraverso l'individuazione a carico delle parti delle intercettazioni che ciascuno riterrà rilevanti", ha spiegato il legale. "Il revenge porn non riguarda i nostri assistiti", ha dichiarato poi a proposito della notizia secondo cui la Procura di Tempio avrebbe aperto un nuovo fascicolo d'inchiesta contro ignoti sulla diffusione di video e immagini relative a quella notte. "I ragazzi hanno sempre dichiarato a chiare lettere di non aver mai diffuso quei video", hanno chiarito anche gli altri avvocati degli indagati.