Esplosione a Gubbio, lutto cittadino per due giorni. Si lavora per capire le cause

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Sono un ragazzo di 19 anni e una donna di 52 le vittime dell'incidente avvenuto in una palazzina che ospitava un laboratorio per il trattamento della cannabis terapeutica. Il sindaco della cittadina umbra parla di "pagina dolorosissima". Vigili del fuoco ancora all’opera nell’area: si prova a stabilire la dinamica. Intanto la procura apre un fascicolo: disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose i reati ipotizzati

"La morte di un giovanissimo e di una signora è l'emblema della condizione difficile del lavoro nel Paese: precarietà, rischi, insicurezza, difficile conquista del lavoro, della dignità, delle tutele". Così il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, commenta l'esplosione di ieri, 7 maggio, in una palazzina che ospitava un laboratorio per il trattamento della cannabis terapeutica. Il bilancio è di due morti e tre feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per oggi e domani e successivamente in occasione dei funerali. Bandiere a mezz'asta e tutte le attività pubbliche sospese, in ricordo di Samuel Cuffaro (19) e di Elisabetta D'Innocenti (52), che hanno perso la vita lavorando. Intanto i Vigili del fuoco sono ancora all’opera nell’area: si cerca di stabilire la dinamica dell’incidente. La procura di Perugia apre un fascicolo: disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose sono i reati ipotizzati. Ci sarebbero già degli indagati. L'indagine punta a stabilire se siano state rispettate tutte le normative per lo svolgimento dell'attività.

Sindaco Gubbio: “Pagina dolorosissima”

"È una pagina dolorosissima - afferma Stirati - e ci stringiamo intorno alle famiglie e a tutti i giovani. Tutto questo - ha aggiunto - deve farci impegnare non solo per il lavoro, ma anche sul lavoro". Il sindaco ha ricordato la donna vittima dell'esplosione, che conosceva perché aveva lavorato per tanti anni in un noto hotel della zona. Ha quindi spiegato che l'azienda coinvolta era portata avanti da una quindicina di giovani che "si erano battuti per un progetto". "Samuel, Elisabetta e gli altri ragazzi coinvolti nella tragedia cercavano una prospettiva, una speranza - ha osservato il sindaco - non è davvero umanamente accettabile pensare che siano morti lavorando".

Le possibili cause dell’esplosione

Intanto, i Vigili del fuoco sono ancora al lavoro nell'area della palazzina quasi interamente crollata nelle campagne di Gubbio. I rilievi puntano ora a stabilire le cause della deflagrazione e per questo la zona è sotto sequestro e messa in sicurezza. Al primo dei due piani dell'edificio era in corso un'attività per la produzione della cosiddetta cannabis light. Operazione per la quale erano impiegati solventi, alcuni molto infiammabili, necessari per abbassare il principio attivo della sostanza poi destinata alla commercializzazione. Non è ancora chiaro cosa abbia innescato lo scoppio. Al piano sottostante della palazzina veniva invece svolta la prima fase della lavorazione, con un lavaggio della materia prima.

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Il 19enne per caso nel locale interessato dall'esplosione

Emergono intanto i primi dettagli sulle vittime. Samuel Cuffaro, eugubino di 19 anni, si è trovato solo per caso nel locale della palazzina. Il giovane lavorava con un contratto a chiamata per una delle due ditte impegnate nella produzione e commercializzazione della cannabis light. Samuel - secondo quanto appreso dall'Ansa - operava infatti al piano sottostante, non interessato dallo scoppio, ma sarebbe stato chiamato di sopra per sistemare alcune scaffalature metalliche proprio quando c'è stata la deflagrazione. Il ragazzo lavorava da circa un anno nella produzione della cannabis light ed è risultato lavratore della ditta che nello specifico si occupava nella produzione della cannabis light, mentre l'altra provvedeva alla commercializzazione. In particolare operava al piano terra della palazzina per il lavaggio della materia prima, che veniva poi portata nei locali soprastanti per i trattamenti chimici necessari.

Le condizioni dei feriti

Per quanto riguarda i tre feriti, la prognosi di guarigione è di 30 giorni per due di loro, ricoverati nel vicino ospedale di Branca, mentre un terzo si trova in gravi condizioni nel Centro grandi ustionati di Cesena. Il bollettino medico dei primi due è stato reso noto dalla Usl Umbria 1: un uomo di 32 anni, di Gubbio, ha riportato vaste ustioni su tutto il corpo ed è è stato operato in urgenza. L'altro paziente, di 28 anni, di Gubbio, è ricoverato in Obi (Osservazione breve intensiva) con un trauma alla colonna vertebrale e qualche ustione. Durante i soccorsi sono rimasti intossicati o feriti anche due vigili del fuoco: uno aveva inalato dei vapori e un altro era arrivato al pronto soccorso con un corpo estraneo in un occhio. Entrambi sono stati dimessi dall'ospedale dopo poche ore. 

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