
Smart working, arriva il diritto alla disconnessione: "Tutelare tempi di lavoro e salute"
La novità è contenuta in un emendamento del M5s al decreto Covid approvato nelle Commissioni Lavoro e Affari sociali. La possibilità per i lavoratori in modalità agile di disconnettersi, si legge nel testo, "non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi"

Il diritto alla disconnessione per chi è in smart working: è la novità che arriva con un emendamento M5s al decreto Covid approvato dalle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera
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Il decreto prevede infatti fino al 30 giugno la possibilità per il lavoratore dipendente con un figlio minore di 16 anni in didattica a distanza o in quarantena di svolgere l'attività da remoto
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Nell'emendamento per la prima volta si mette nero su bianco che viene "riconosciuto alla lavoratrice o al lavoratore che svolge l'attività in modalità agile il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati"
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Il ricorso alla disconnessione, si aggiunge, "necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi"
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Smart working, arriva il diritto alla disconnessione. VIDEO
Per quanto riguarda lo smart working, comunque, l'obiettivo, superata l'emergenza, è affrontare il punto in senso generale, con un aggiornamento della disciplina del lavoro agile, il cui utilizzo è esploso durante la pandemia, anche nella cornice della contrattazione collettiva

Il diritto alla disconnessione è recentemente diventato una priorità anche per il Parlamento europeo, che con un'iniziativa legislativa approvata a metà febbraio ha esortato la Commissione a elaborare una normativa che consenta ai lavoratori digitali di disconnettersi al di fuori dell'orario di lavoro

Il diritto alla disconnessione potrebbe tradursi in una serie di strumenti che porteranno a tutelare il tempo libero dei dipendenti, come la registrazione del tempo di lavoro anche da casa e il diritto a un compenso adeguato alle condizioni

"Nell’ultimo anno il 40% dei lavoratori per la prima volta hanno sperimentato lo smart working. Secondo l’agenzia europea Eurofound il 38% dei teleworkers dichiarano di lavorare durante il tempo libero", ha spiegato il parlamentare euroepo Alex Agius Saliba, promotore dell'iniziativa legislativa