Covid, Valle d'Aosta verso la zona rossa. Ma si cerca un accordo per tenere scuole aperte

Cronaca

Il Governo regionale sta affrontando in queste ore l'aggravamento del contagio da Covid-19, soprattutto nei comuni di Ayas, Donnas e Courmayeur. L’indice Rt è balzato a 1.75

"Da lunedì saremo certamente in zona rossa". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, intervenendo in Consiglio regionale. "Abbiamo ricevuto i dati informali sul report scorsa settimana – ha aggiunto - e preso atto che il nostro Rt è da zona rossa, come peraltro ci aspettavamo. L'incidenza del contagio ha superato ampiamente i 250 nuovi casi su 100.000 abitanti. Inoltre sono aumentati ricoveri all'ospedale Parini, dove sarà aperto il terzo reparto Covid". "Ci sono situazioni più critiche - prosegue Lavevaz - in alcuni comuni. In più oggi è stata isolata la variante nigeriana ad Ayas". (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - SPECIALE CORONAVIRUSSPECIALE VACCINI - QUANDO MI VACCINO)

Ipotesi scuole aperte

Lavevaz starebbe però cercando un accordo per tenere aperte le scuole primarie e dell'infanzia nelle prossime settimane, oltre agli asili nido. "Partiamo dai risultati di uno screening sugli studenti che hanno evidenziato una minima percentuale di positività - ha spiegato - e ho scritto al ministro Speranza per spiegare le nostre ragioni per tenere le scuole aperte". Lavevaz ha poi precisato che "tutti i focolai sono stati creati in ambito familiare o di convivialità: ad Ayas sembra che il cluster sia partito da una partita di bocce". Per il fine settimana sono previste alcune misure restrittive, "una mediazione per salvaguardare attività economiche": tra queste il divieto agli spostamenti se non per ragioni di necessità, salute o lavoro. "Da lunedì - ha concluso - vogliamo mantenere la possibilità di spostarsi nei comuni vicini ma solo in caso di necessità".

L’inchiesta della procura Aosta su piano vaccinale Vda

In concomitanza con l’aggravamento del contagio del virus in Valle d’Aosta è partita un’inchiesta condotta dalla procura di Aosta sull'applicazione del piano vaccinale anti-Covid19. Si tratta di un fascicolo modello 45, quindi per fatti non costituenti notizia di reato. Il pm Francesco Pizzato ha delegato il Nas dei carabinieri di verificare l'applicazione del piano vaccinale redatto a livello ministeriale e riscontrare se ci sono state eventuali segnalazioni di persone vaccinate ma non aventi diritto in base allo stesso piano del ministero. In particolare si vuole accertare se siano state somministrate dosi di vaccino a soggetti che non ne avevano titolo e che non rientravano neppure nella lista 'last minute', che in pochi giorni aveva raccolto 1.500 disponibilità da parte di persone pronte a farsi vaccinare con scarso preavviso in caso di rinunce. Sono infatti arrivate agli investigatori segnalazioni "particolareggiate" da un punto di vista dei contenuti e della descrizione dei fatti rispetto a presunti episodi di questo tipo. Spetterà al Nas stabilirne la fondatezza.

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