Le imprese agricole sopravvivono al Covid con la consegna a domicilio

Cronaca

Tra le molte perdite causate dall'impatto della pandemia, gli agriturismi e le aziende hanno cercato di reinventarsi con la consegna a casa. Claudio Rinaldi, che ha un allevamento di bovini, ha creato "l'agriburger" per i suoi clienti. 

Un anno fa, per la prima volta, abbiamo visto gli scaffali dei supermercati vuoti e fuori le file di persone preoccupate di non trovare da mangiare, tutte da sempre abituate a fare solo qualche metro per trovare qualunque cosa dentro i market. In quel momento, molti hanno iniziato a fare la spesa a domicilio direttamente dalla campagna. Alcune aziende agricole si sono organizzate per andare incontro a questa domanda e, soprattutto, per sopravvivere. 

Cascina Biffa

Claudio Rinaldi ha un agriturismo a Lurano, vicino Bergamo: una piccola impresa familiare per lo più basata sulla ristorazione. La carne che viene prodotta nell’allevamento è quella che viene servita nell’agriturismo e, quando tutto è stato chiuso, Claudio si è trovato con i prodotti pronti e i tavoli vuoti. “Dal punto di vista della ristorazione, la perdita è stata enorme”, racconta, “a un certo punto abbiamo iniziato a pensare a delle alternative”. Molte aziende agricole, che vivevano di questo doppio canale, si sono dovute reinventare. Da qui, è nata l’idea della consegna a domicilio. “Abbiamo chiuso a marzo, quando il silenzio surreale veniva rotto solo dalle tante telefonate di chi ci chiamava per disdire e dal suono delle ambulanze”, racconta Claudio, “volevamo ripartire il prima possibile, anche per dare un servizio alle persone del paese”. 

L'allevamento di bovini

Quando è iniziato il lockdown, molte imprese agricole si sono trovate in difficoltà, soprattutto quelle che vivevano non solo della vendita dei propri prodotti, ma anche della ristorazione e accoglienza. I dati sottolineano che, soprattutto nei primi mesi, la spesa in campagna ma "da casa", è aumentata. Per esempio, Cortilia, un mercato agricolo online, ha registrato un +175% nel fatturato dell'ultimo anno.

“Abbiamo deciso di vendere la nostra carne a chilometro zero vedendo anche come con la pandemia fosse aumentata molto la richiesta di prodotti del territorio”, racconta Claudio. 

la consegna a domicilio

Era quasi Pasqua quando iniziò il lockdown. E, per cercare di rientrare delle molte perdite che sarebbero derivate dai tavoli vuoti, molti agriturismi si sono organizzati per consegnare non solo i prodotti, ma proprio i loro piatti, a domicilio. E così, tra le altre cose, Claudio si è inventato “l’agriburger”, un modo per portare la tradizione dell’agriturismo anche a casa dei suoi clienti e un tentativo per andare avanti ammortizzando le perdite. “Siamo in un piccolo paese, molti clienti abituali ci hanno sostenuto in questo periodo ordinando a casa”.

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