In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Eutanasia legale in Spagna, Associazione Coscioni: "In Italia è tutto fermo"

Cronaca

"Sentire che un altro Paese molto vicino a noi per cultura, come la Spagna, si è pronunciato a favore del cambiamento e noi ancora no, mi dispiace molto", commenta la compagna di Dj Fabo, cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale e, con l'aiuto dell'associazione, diventato il simbolo della lotta per la legalizzazione del suicidio assistito

Condividi:

"Il Parlamento spagnolo ha approvato definitivamente la legge sulla legalizzazione dell'eutanasia, in Italia, invece, tutto tace": questa la denuncia dell'associazione Luca Coscioni, riferendosi all'approvazione della legge che consente a chi è affetto da una malattia incurabile di mettere fine alle proprie sofferenze. "Da italiana ci resto male, perché tutto il senso della battaglia condotta da Fabiano da me era per rendere il suicidio assistito una possibilità concreta anche in Italia" commenta Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo (LA STORIA), all'anagrafe Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale e, con l'aiuto dell'associazione Luca Coscioni, diventato il simbolo della lotta per la legalizzazione del suicidio assistito. Dalla sua storia è nata una battaglia legale che si è conclusa con una pronuncia della Corte Costituzionale che ha invitato il Parlamento a legiferare su questo tema. "Sentire che dopo il Portogallo, un altro Paese molto vicino a noi per cultura, come la Spagna, si è pronunciato a favore del cambiamento e noi ancora no, mi dispiace molto", conclude Imbrogna.

"Il Vaticano blocca il Parlamento"

"La decisione del Parlamento spagnolo sull'eutanasia - evidenzia Imbrogna-  mi auguro possa fare da apripista anche per l'Italia, anche se questo ruolo di avanguardia poteva essere il nostro. Nel nostro Paese, però, esistono delle gerarchie ecclesiastiche e il Vaticano che comunque creano dei grossi impedimenti e bloccano una decisione del Parlamento su una materia così delicata". 

Rischio carcere 

Anche Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, commenta la notizia. "La Spagna nonostante la pandemia, ha fatto in sei mesi ciò che il Parlamento italiano non è riuscito a fare in oltre 7 anni: avviare la discussione in Commissione parlamentare e arrivare all'approvazione di una legge che legalizza l'eutanasia. Dopo 7 anni e due richiami ufficiali caduti nel vuoto da parte della Corte costituzionale - aggiunge Cappato - il Parlamento non ha avviato quella discussione in plenaria che i Parlamentari delle precedente maggioranza avevano garantito sarebbe avvenuta entro il 2020. Io e Mina Welby - conclude - il prossimo 22 aprile saremo imputati presso la Corte di Appello di Genova, dove rischiamo fino a 12 anni di carcere per l'assistenza al suicidio assistito offerto a Davide Trentini. Proseguiremo con la nostra azione di disobbedienza civile", promette Cappato.

"Si lotta in tribunale"

"In Italia le persone con patologie irreversibili - afferma il segretario dell'associazione Coscioni, Filomena Gallo - con determinati requisiti possono legalmente ottenere aiuto mediante l'assunzione un farmaco letale, dopo un iter da intraprendere tramite il Sistema Sanitario Nazionale. Ma in assenza di una legge occorre passare dai tribunali per veder rispettato un diritto. Ribadiamo l'urgenza di una legge che regolamenti le scelte di fine vita e chiediamo al ministro della Salute di intervenire affinché la sentenza sia applicata in tutte le strutture pubbliche", conclude Gallo.

 

approfondimento

La Spagna legalizza l'eutanasia, approvata la legge