Covid, Cts: "Impatto nuovi contagi su scuole, chiusure in zona rossa o con alta incidenza"

Cronaca
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Il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito in un vertice dedicato alle scuole. Il verbale è stato trasmesso ai ministri e le indicazioni potrebbero essere prese in considerazione nel nuovo Dpcm. L'analisi è che gli istituti di ogni ordine e grado andrebbero chiusi nelle zone rosse. Protocolli invariati nelle aree arancioni e gialle con la didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori. Con la possibilità di prevedere restrizioni ulteriori quando viene superata una determinata soglia di incidenza

Scuole, di ogni ordine e grado, da chiudere nelle zone rosse, anche quelle locali all'interno delle regioni gialle. E protocolli invariati nelle aree arancioni e gialle con la didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori. Con la possibilità di prevedere però restrizioni ulteriori, prescindendo dal colore, quando viene superata una determinata soglia di incidenza: si balla tra i cento casi di contagio settimanali ogni 100mila abitanti rispetto agli attuali 250. Sono queste le indicazioni valutate dal Cts in una riunione sul tema scuola, il cui verbale è stato trasmesso ai ministri competenti. Gli esperti suggeriscono una modulazione delle misure, differenziando tra Comune o Provincia in base all'andamento della curva dei contagi su base territoriale e non più a livello regionale. Secondo gli esperti quindi c'è un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma differenziato. Per questo sarebbe auspicabile una modulazione delle misure a seconda delle zone. I suggerimenti potrebbero essere considerati per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Lezioni in dad per tutte le zone rosse regionali e locali

Secondo il Cts, con la stabilità dei contagi in zona gialla per 3 settimane consecutive, le attuali disposizioni sulle lezioni in presenza non dovrebbero cambiare. Al verbale sarà allegato uno studio Iss, sul quadro contagi-scuole. Nella riunione del Cts la soglia di cui si è parlato si attesta sui 250 contagi settimanali ogni centomila abitanti, numeri che già determinano il passaggio in zona rossa. L'altra ipotesi, che non è stata oggetto della riunione ma riguarda ambienti esterni al Comitato, è di valutare l'incidenza di 100 contagi settimanali su 100mila abitanti e viene supportata da altre componenti.

La classe dove mancavano i banchi, dove questo pomeriggio sono arrivati e installati nell'aula della scuola Mazzini, dopo la polemiche per la foto dei ragazzi inginocchiati diffusa via social. ANSA/LUCA ZENNARO

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Iss: meno casi fra over 80 per effetto dei vaccini 

Intanto l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) in riferimento all'Aggiornamento nazionale dell'epidemia di Covid-19 pubblicato il 26 febbraio ha parlato di un'altra fascia d'età, spiegando che si riducono i casi di infezione da virus SarsCoV2 negli anziani di oltre 80 anni e negli operatori sanitari, molto probabilmente per effetto della campagna di vaccinazione in corso. "Dalla seconda metà di gennaio netto calo per la popolazione di età maggiore o uguale a 80 anni. Attesa diminuzione numero di casi e gravità dello stato clinico in risposta all'aumento della copertura vaccinale". L'Istituto osserva che dalla metà di gennaio si nota una "divergenza delle curve epidemiche, che prima mostravano un andamento simile" e si nota "trend in calo per gli operatori sanitari rispetto a casi non riportati come tali".

Un'addetta sanitaria dell ospedale Molinette effettua un tampone a una persona rientrata dalle ferie trascorese all estero, Torino, 23 agosto 2020 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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