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Vaccini, immunologa Viola: "Draghi ha azzardato, una dose non basta"

Cronaca

"Ha fatto un gravissimo errore - dice l'esperta a Sky Tg24 commentando la proposta del presidente del consiglio di somministrare a tutti una prima dose - Non si deve giocare a dadi con la salute delle persone". E sulle misure di contenimento dei contagi: "Non è assolutamente il momento di parlare di riaperture"

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"Draghi ha azzardato a dire di somministrare una sola dose. Ha fatto un gravissimo errore. Non si deve giocare a dadi con la salute delle persone", lo dice l'immunologa dell'Università di Padova Antonella Viola a Sky Tg24 in un lungo intervento in cui parla di Covid, restrizioni e vaccini. "Vaccinare il 65-70% delle persone? Per la fine dell'autunno o l'inizio dell'inverno è possibile. Ma prima dell'estate non è ipotizzabile", spiega. E sulle misure di contenimento dei contagi: "Non è assolutamente il momento di parlare di riaperture".

Viola: "Non ci sono dati scientifici"

"Con una sola dose di vaccino avrò pochi anticorpi che spariscono rapidamente", spiega l'immunologa. "Ci sono due grandi problemi: uno è quello di salute pubblica l’altro è quello di metodo scientifico - prosegue Antonella Viola - E noi ci possiamo basare sull’evidenza o sull’intuito. L’idea di vaccinare con una sola dose è intuitiva. Ma non ci sono dati scientifici per dire che così proteggiamo adeguatamente i vaccinati. C’è invece evidenza che potremmo favorire lo sviluppo di varianti".

 

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"A scuola gli stessi contagi che registriamo in società"

Per l'immunologa al momento non c'è un particolare allarme scuole: “Al momento non abbiamo dati a sostegno di questa ipotesi. La maggior parte dei dati che sono stati raccolti e pubblicati nel mondo e nel nostro Paese dicono chiaramente che la scuola segue l’andamento del resto della società - spiega Viola - I contagi aumentano nella società e di conseguenza anche a scuola, perché non è un ambiente sterile. Non è la scuola il driver del contagio, lo subisce come il resto della società. Anche nei confronti della variante inglese, è vero che è più trasmissibile, ma verso tutte le fasce di età”.

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"Presto per parlare di terza ondata"

“Quando allentiamo le misure, i contagi salgono. Le varianti hanno un indice di trasmissibilità maggiore che porta a un aumento generalizzato dei casi”, l’immunologa spiega così l’aumento di contagi che si è registrato soprattutto in certe zone. Ma aggiunge: “È un po’ presto per dire se è una terza ondata o se si tratta di oscillazioni, dipenderà anche da noi e dalle misure che verranno messe in atto”.

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"Necessario non aprire"

Sulle misure di contenimento dei contagi l’immunologa non ha dubbi: “Adesso è necessario non aprire. Bisogna anzi mettere in campo delle misure maggiori”. Riconosce tuttavia che il blocco di certe attività ha delle conseguenze soprattutto per certe categorie di lavoratori: “C’è anche l’aspetto economico, fa parte del benessere e della stessa salute di tante persone. Quindi forse la strada migliore è proprio quella dei lockdown mirati”.

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"Casi severi anche tra i giovani"

Viola spiega che le zone che sono state più colpite nel passato devono considerarsi ancora esposte: “L’immunità naturale che deriva dall’infezione non dura nel tempo. Gli anticorpi neutralizzanti nel giro di 5 o 6 mesi scompaiono. Resta dunque il problema del tipo di vita che si ha in certe zone”. E sui giovani mette in guardia: “La variante inglese non solo è più trasmissibile, ma anche più aggressiva. Se questa è la condizione, purtroppo significa che anche tra i giovani ci possono essere casi molto severi”.

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