Michelangelo Onigi, una lunga carriera in polizia, è uno dei sopravvissuti ai lager nazisti. "Da bambino vedevo i poliziotti passare per strada e pensavo: un giorno ci voglio provare anche io"
LO SPECIALE SUL GIORNO DELLA MEMORIA
Vive ad Orvieto dove pochi giorni fa ha festeggiato in buona salute i 100 anni. Michelangelo Onigi, una lunga carriera in polizia, è uno dei sopravvissuti ai lager nazisti. "Da bambino vedevo i poliziotti passare per strada e pensavo: un giorno ci voglio provare anche io". Nato il 16 gennaio 1921, a 19 anni è partito come soldato semplice per il fronte greco. In battaglia eè stato fatto prigioniero ed e' stato deportato in Germania, in campi di lavoro prima, e nel campo di concentramento di Buchenwald poi. "Ci portarono prima in campagna a fare i fossi canticarro" spiega "per rallentare la corsa di quelli dei russi, che intanto avanzavano".
La fine della guerra e il lavoro ad Orvieto
Terminata la guerra è rientrato in Italia "scendendo dal Brennero ho visto queste vallate verdi, belle, con le montagne" racconta, "e ho pensato: se riesco ad entrare in polizia, voglio venire qua". Nel 1946 si è arruolato nel corpo delle guardie di pubblica sicurezza e come prima destinazione ha avuto il confine con l'Austria; poi il trasferitomento in altri comandi fino ad arrivare ad Orvieto dove si è stabilito definitivamente con la famiglia. E' qui che ha prestato servizio al Commissariato di Pubblica Sicurezza, dove è rimasto fino al 1979, anno in cui è andato in pensione. Purtroppo tutti i colleghi che lavoravano in Commissariato con lui sono morti, quindi è l'unico superstite di quel periodo. Nel 2014, in occasione della festa della Repubblica, ha ricevuto dalla prefettura di Terni il riconoscimento della medaglia d'onore conferita ad alcuni ex deportati nei campi nazisti.