Reati contro la Pubblica Amministrazione: 11 arresti e sequestri per 8,2 milioni di euro

Cronaca
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Fra i soggetti finiti ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Matera, anche alcuni funzionari pubblici. In azione cento militari delle Fiamme Gialle tra le province di Potenza, Matera, Taranto, Caserta, Roma, Milano e Torino. L’accusa, a vario titolo, è di aver commesso reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio: nello specifico truffa nell'ambito dell'erogazione di fondi pubblici per l'agricoltura

Undici persone - fra cui alcuni funzionari pubblici - sono state arrestate e poste ai domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa, a vario titolo, di aver commesso reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio. Nello specifico si tratterebbe di truffa nell'ambito dell'erogazione di fondi pubblici per l'agricoltura. L’operazione, collegata a un’inchiesta coordinata dalla Procura di Matera, ha coinvolto cento militari delle Fiamme Gialle tra le province di Potenza, Matera, Taranto, Caserta, Roma, Milano e Torino. Effettuati anche sequestri per un valore totale di 8,2 milioni di euro. Secondo quanto si è appreso, le indagini sono cominciate nel 2017 e sono terminate durante lo scorso anno.

I dettagli dell'operazione "La terra"

Oltre ad un funzionario dell'Ismea, la Guardia di Finanza ha posto ai domiciliari anche un impiegato della Regione Basilicata. In una conferenza stampa, il Procuratore della Repubblica di Matera, Pietro Argentino, ha illustrato i dettagli dell'operazione "La terra". In particolare,  le Fiamme Gialle hanno accertato sei truffe ai danni dell'Ismea, per un valore complessivo di circa sei milioni di euro. Secondo gli inquirenti, facevano parte dell'associazione per delinquere anche un avvocato di Matera, un imprenditore agricolo di Montescaglioso (Matera) e due tecnici agronomi. Secondo quanto ricostruito degli investigatori, gli indagati avevano messo in piedi un "meccanismo consolidato".

Come avvenivano le truffe

Gli investigatori, secondo quando risulta dalle indagini, hanno scoperto che attraverso il funzionario dell'Ismea, il meccanismo permetteva di acquisire, in provincia di Matera, terreni normalmente "privi di appetibilità commerciale". Questi venivano poi sopravvalutati, "pur restando nella disponibilità diretta o indiretta dei venditori mediante l'intestazione fittizia" a persone che avevano "solo formalmente" i requisiti per ottenere i fondi e utilizzate come "teste di legno" o a società fittizie create ad hoc.

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