Il presidente dell'Associazione nazionale Presidi, intervenuto a Buongiorno su Sky TG24, spiega: "Il problema è sempre quello del mondo esterno alle aule scolastiche". E sul prossimo esame di maturità afferma: "Ipotizzabile almeno una prova scritta oltre all'orale", ma "dipende soprattutto dal piano vaccinale"
Il rientro a scuola in presenza "si può fare, con le dovute precauzioni". Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il presidente dell'Associazione nazionale Presidi Antonello Giannelli. "Il problema - ha aggiunto - è sempre quello del mondo esterno alle aule scolastiche, all'interno delle scuole si riesce a far rispettare le regole di sicurezza". Sulle conseguenze della didattica a distanza, poi, secondo Giannelli, "è indubbio che ci sia un certo ritardo, che ci siano carenze formative, che vanno a colpire le fasce più deboli dal punto di vista socioculturale. I ragazzi che alle spalle non hanno una famiglia in grado di sorreggerli nello studio, nella convinzione dell'importanza dello studio, possono incontrare difficoltà. Stiamo facendo la didattica a distanza proprio per ridurre al minimo i rischi derivanti da questa situazione" (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE).
“Ritardi soprattutto alle superiori”
Il presidente di Anp aggiunge: "C'è un ritardo nell'apprendimento delle nozioni che è un po' più facile da recuperare, poi c'è un ritardo sulla crescita psico-razionale, che colpisce di più le frange più piccole. Queste però sono state quelle più tutelate nel nostro Paese, oggi c'è il rientro a scuola delle superiori al 5%, però tutte le altre fasce hanno sostanzialmente frequentato".
Maturità, “ipotizzabile almeno uno scritto e l'orale”
Sul prossimo esame di maturità, Giannelli afferma: "Sicuramente sarà diversa da quella ordinaria, perché le condizioni sono diverse, sarebbe irrealistico pretendere di svolgere un esame di maturità come quando non c'era la pandemia", sottolinea il presidente dell'Associazione nazionale Presidi. "Credo - ha aggiunto - che rispetto all'anno scorso si possa pensare a un esame più consistente, più solido, con una verifica delle competenze più significativa di quella dell'anno scorso. Al momento è prematuro identificare un format, rischiamo di essere smentiti dai fatti, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende molto anche dal piano vaccinale: se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell'epoca sarebbe diverso". Giannelli si dice poi “assolutamente contrario all'ipotesi di mettere da parte le prove Invalsi, perché servono a valutare lo stato di salute del sistema educativo e non gli studenti, sarebbe un grave errore non farle".
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“Lezioni anche a luglio e agosto? Scuola ha una sua periodicità”
Sull’ipotesi di tenere aperte le scuole anche a luglio e agosto, “in linea di principio non mi sento di escludere nessuna possibilità”, afferma Giannelli, “però ricordo che la scuola ha una sua periodicità. La scuola a settembre deve ricominciare, non si fa fare una pausa a nessuno?”. Il presidente dell’associazione presidi aggiunge: “In tutti questi mesi si è continuato a lavorare, per quanto da casa. Sono aperto a tutte le possibilità ma non bisogna valutare in modo prematuro e frettoloso lo scenario successivo, che al momento non ci è dato di conoscere”.