Veneto, assessora Donazzan canta "Faccetta nera". Zaia: "Si scusi". Chieste le dimissioni

Cronaca
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Elena Donazzan è intervenuta al programma radiofonico "La zanzara" e ha intonato la canzone fascista. Le forze del centrosinistra chiedono l'intervento della magistratura per apologia del fascismo. Lei ribatte: "Tutti sanno che è una trasmissione goliardica". Intanto i suoi profili non risultano più Facebook, Instagram e Twitter

L'assessora all'istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan (FdI), ospite della trasmissione radio "La Zanzara", ha intonato la canzone fascista "Faccetta nera", provocando le reazioni della giunta fino al governatore Luca Zaia. "L'assessore si deve quantomeno scusare. Conosco la sua sensibilità - ha dichiarato Zaia - Non l'ho sentita, penso che le scuse siano doverose. Faccetta nera riprende un periodo buio, ed è inevitabile che in molte persone sia stata urtata la sensibilità, è stato un periodo di leggi razziali e di colonialismo". Alcune forze del centrosinistra chiedono, oltre alle dimissioni, l'intervento della magistratura per apologia di fascismo. Intanto, l'assessora non compare più sui social. Il suo profilo non risulta più Facebook, Instagram e Twitter. "Uccisa da Fb and Co - commenta lei all'ANSA -. Si chiama pulizia etnica del pensiero".

L'assessora: "Trasmissione goliardica. Caso montato da sinistra"

"Ecco di cosa si occupa la sinistra italiana nel periodo più tragico della nostra storia repubblicana: di fascismo", risponde l'assessora. "Ho scoperto dunque che trovano il tempo non solo per litigare tra loro per mantenere in vita un governo che sta falcidiando la nostra economia - sottolinea - ma anche per montare un caso nazionale sulla mia partecipazione a 'La Zanzara', trasmissione che tutti conosciamo come goliardica e a tratti irriverente". Donazzan ha poi aggiunto: "Sto subendo minacce ed insulti: pazienza, non è la prima e non sarà l'ultima volta, non accetto però lezioni sull'approccio che l'Italia tutta dovrebbe avere sui temi relativi al secondo conflitto mondiale". Se a sinistra, rileva ancora l'assessora, "tra i pochi che condividono questa necessità, qualcuno si è sentito offeso, me ne scuso. A tutti quelli, invece, che non vedono l'ora di sfruttare certe strumentalizzazioni per ribadire odio e livore non ho nulla da dire. Sarebbe inutile". Donazzan conclude: "Ora passo e chiudo, perché da assessore della mia amata terra, il Veneto, ho cose molto più importanti di cui occuparmi".

Comunità ebraica Venezia: "Costernati, queste note fanno rabbrividire"

Ucei e Comunità Ebraica di Venezia esprimono "viva costernazione per il comportamento" dell'assessora Donazzan per aver "intonato e commentato allegramente ai microfoni di Radio 24 alcune note di 'Faccetta nera', canzone ben nota che riecheggia un triste e ignobile passato". "Queste note - precisa Noemi Disegni, presidente Ucei - facevano rabbrividire per la leggerezza e piacevolezza con cui sono state condivise. Chi siede nelle istituzioni deve avere consapevolezza del valore dei propri gesti e non può, neppure nel contesto di una trasmissione satirica, lasciarsi andare a comportamenti che appaiono chiaramente elogiativi della dittatura fascista".

Daniela Sbrollini (Iv): "Non conosce la storia"

Anche la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini è intervenuta sul fatto dichiarandosi "meravigliata di alcuni che scoprono solo ora le ideologie dell'assessore Donazzan: la sua vicinanza alla destra dura e pura è risaputa da anni. Piuttosto che sulla canzone cantata in radio, mi concentrerei sul fatto che la delegata all'istruzione non conosca la storia". E spiega ancora che "nel ripetere la famosa frase 'lui ha fatto anche cose buone' cita la creazione dell'Inps e dell'Iri, che storicamente sono nate prima del ventennio fascista dimenticando che il fascismo ha lasciato in eredità solo danni e morti. Al di lá di questo, vorrei però rivolgere una domanda all'assessore Donazzan: anziché cantare in radio ha qualche proposta per far ripartire la scuola? Ha un piano di ripartenza o pensa di continuare a tenerla chiusa?".

Gruppo Pd: "Chi canta inni fascisti non può stare in un'istituzione"

"Chi canta inni fascisti non può stare in un'istituzione e, peggio, fare l'assessore all'Istruzione", ha inoltre affermato il gruppo Pd al Consiglio regionale del Veneto, con il capogruppo Giacomo Possamai. "Non pensavamo si sarebbe riusciti ad arrivare a tanto: un membro della giunta regionale, per giunta assessore all'istruzione, che inneggia al fascismo in una trasmissione radio", sottolinea in una nota Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete studenti Medi del Veneto, chiedendo le dimissioni dell'assessore.

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