Coronavirus, ci sarà un nuovo lockdown? Cosa dicono gli esperti e i possibili scenari
Uno studio elaborato da Iss e Comitato tecnico-scientifico dopo l'estate prevede quattro diversi scenari. Al momento l'Italia si trova al secondo step, ma è al limite di quello successivo. L'ultimo farebbe scattare la chiusura generalizzata, al verificarsi di condizioni come "trasmissione diffusa, cluster non più distinti tra loro, nuovi casi non correlati a catene di trasmissione note, pressione sostenuta" per le strutture sanitarie
L'Italia tornerà in lockdown a causa del boom dei contagi delle ultime settimane? Questa eventualità e tutti gli scenari possibili sono descritti in uno studio degli esperti di Istituto superiore di sanità e Comitato tecnico-scientifico sull'evoluzione del virus dopo la prima ondata e l'estate relativamente tranquilla
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Il lockdown potrebbe scattare al verificarsi di queste quattro condizioni: "Trasmissione comunitaria diffusa, cluster non più distinti tra loro, nuovi casi non correlati a catene di trasmissione note, pressione sostenuta per i dipartimenti di prevenzione", spiega lo studio
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Lo studio aveva come primo obiettivo quello di offrire una serie di indicazioni per pianificare gli interventi necessari dopo la prima ondata
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Il dossier si intitola "Evoluzione della strategia e pianificazione per la prevenzione e risposta al Covid 19 nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale"
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Lo studio sostanzialmente prevede quattro scenari possibili
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Attualmente l'Italia si trova ancora nello scenario 2 ("Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo"), quello in cui è previsto un indice di trasmissibilità del virus (Rt) compreso tra 1 e 1.25
La situazione attuale però è al limite: siamo nell'ultimo gradino dello scenario 2 descritto dallo studio, quello con un rischio "alto o molto alto" nel quale, dicono gli esperti, i cluster non sono più distinti tra loro, i nuovi casi non sono correlati a catene di trasmissione note e c'è un graduale aumento della pressione per i dipartimenti di prevenzione
In questa situazione gli "interventi di comunità" consigliati sono: zone rosse con lockdown temporali (2-3 settimane) e riapertura solo con riduzione dell'Rt, interruzione di attività sociali a maggior rischio assembramento, valutare l'interruzione di alcune attività produttive con particolari situazioni di rischio, possibile restrizione della mobilità interregionale e intraregionale
Per quanto riguarda la scuola, l'obbligo di mascherina scatta anche "in situazioni statiche e se si rispetta il metro di distanza".
Inoltre gli scienziati invitano alla sospensione di quegli insegnamenti a rischio (educazione fisica e musica), lezioni scaglionate mattina e pomeriggio, riduzione delle ore in presenza in particolare per superiori e università. Ed è quello che sta accadendo in questi giorni
Se la situazione dovesse però peggiorare, si entra nello scenario 3, quello che indica una "situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo"
Lo scenario 3 prevede, tra le misure di contenimento, un lockdown nazionale. In questo scenario i valori di Rt regionali sono compresi tra 1,25 e 1,5 e si riesce "a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione" del virus
"Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane - spiegano gli esperti - si rendono molto probabilmente necessarie misure di contenimento più aggressive"
Queste misure ipotizzate vanno dalla "possibilità di interruzione di alcune attività sociali e culturali maggiormente a rischio", come "discoteche, bar e palestre" al "favorire il lavoro agile al fine di ridurre l'affollamento dei trasporti pubblici e delle sedi lavorative" fino a "lockdown localizzati" con "restrizione della mobilità da e per le zone interessate"
Poi c'è l'ultima arma: "lockdown generalizzato con estensione e durata da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico"