I numeri dei ministero della Salute segnano una diminuzione dei nuovi casi a fronte di un numero inferiore dei test effettuati. I decessi registrati sono 16. Le terapie intensive aumentano di 10 unità. A Madrid nuove aree, con milioni di cittadini, sono state sottoposte al divieto di movimento se non per motivi di lavoro, di studio o cure mediche. In Francia un terzo dei casi in scuole e Università. Un milione di vittime nel mondo, Israele potrebbe prolungare il lockdown
Domani test su 175 migranti ex caserma Zanusso Oderzo
Inizieranno domani i test per il riscontro di eventuali positività al Covid-19 sui 175 richiedenti asilo ospiti della caserma "ex Zanusso", di Oderzo (Treviso), che due giorni fa si erano rifiutati di sottoporvisi. Lo comunica l'azienda sanitaria locale Ulss n.2. La refrattarietà all'esame, dopo l'individuazione di cinque casi di positività, era determinata dal rischio di intercettare altri contagi con il conseguente impedimento nel recarsi ai posti di lavoro. La struttura militare dismessa e' da ieri blindata con divieto per chiunque di uscire dal suo perimetro.
Genova, controlli su mascherine davanti a scuole
Otto squadre di addetti alla Protezione civile e alcuni volontari, sono entrati in azione stamani davanti a 11 istituti scolastici genovesi e alle fermate del bus per spronare studenti e, nel caso delle elementari e medie, i genitori a indossare all'entrata la mascherina. Primo giorno di verifica oggi fatta scattare dal Comune di Genova sulla base delle decisioni prese venerdì nel corso della riunione del comitato per la sicurezza in prefettura.
Coronavirus, nel Milanese 65 casi, 36 in città
Oggi nel Milanese si sono registrati 65 casi di coronavirus, di cui 36 nella città capoluogo. Questi i dati sui contagi giornalieri da coronavirus, forniti dalla Regione Lombardia. Ieri nella Città metropolitana i casi erano 99, di cui 56 a Milano. Nelle altre province lombarde, i contagi più elevati si registrano a Brescia con 14, Monza e Brianza con 12 e Varese con 10. Più indietro Bergamo con 8, Pavia con 4 e Mantova con 2. Un contagio, invece, a Como, Cremona, Lecco e Lodi; mentre 0 a Sondrio.
Lombardia 119 casi e 2 morti: ma pochi tamponi
In Lombardia oggi si sono registrati 119 casi di coronavirus, di cui 11 'debolmente positivi' e 2 a seguito di test sierologico, e 2 morti. In totale il numero di decessi è di 16.948. I tamponi effettuati sono stati 7.933 (totale complessivo: 2.076.349), con una percentuale rispetto ai positivi dell'1,5%. I guariti/dimessi sono stati 20 (totale 80.041, di cui 1.518 dimessi e 78.523 guariti). I pazienti Covid in terapia intensiva restano 31, mentre quelli ricoverati aumentano di 4 a 306. Questi i dati sui contagi giornalieri da coronavirus, forniti dalla Regione Lombardia. Ieri, a fronte di 16.567 tamponi, c'erano stati 216 positivi e 5 morti. IL BOLLETTINO
Sicilia, 102 nuovi positivi e un decesso
Centodue nuovi contagiati e un morto in più in Sicilia, dove mercoledì entrerà in vigore la nuova ordinanza regionale che impone la mascherina per strada e un giro di vite sugli assembramenti. Il totale degli attuali positivi è di 2.743: 294 ricoverati con sintomi, 15 in terapia intensiva (+1) e 2.434 in isolamento domiciliare. Sono 6.785 i casi totali, 3.733 i dimessi guariti, 309 i deceduti, con un incremento di soli 2.414 tamponi effettuati. Dei nuovi contagiati, ben 62 si sono registrati nella provincia di Palermo, 12 in quella di Catania, 11 in quelle di Ragusa e Caltanissetta.
Emilia Romagna, 85 nuovi positivi e nessun decesso
Ottacinque nuovi positivi (35.113 da inizio pandemia) di cui 36 asintomatici individuati grazie allo screeening regionale, e nessun nuovo decesso. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.685 (+3 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa sono complessivamente 4.469 (+3 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. Stabile il numero dei pazienti in terapia intensiva: 15. Invariato anche quello dei pazienti ricoverati negli altri reparti Covid: 201. Questi i principali dati sul coronavirus registrati alle 12 di oggi in Emilia Romagna.
Coronavirus: dopo 4 mesi malati in Italia sopra quota 50mila
Superata di nuovo quota 50mila. È il numero dei malati attuali di Covid in Italia, arrivato oggi a 50.323. Era dal 27 maggio, 4 mesi fa, che non si superava la soglia psicologica dei 50mila. Quel giorno le persone attualmente positive nel nostro Paese erano 50.966, ma si era in piena fase discendente: già il giorno dopo si era scesi a 47.986, e il calo era proseguito ancora mesi, fino ad arrivare al minimo il 24 luglio, 12.301 malati. Poi la risalita, che ha portato nel giro di due mesi a tornare sopra i 50mila. Si tratta del numero di persone attualmente alle prese con il virus, al netto dunque dei deceduti, che a oggi sono 35.851, e dei guariti che per fortuna sono la maggior parte, 225.190. IL BOLLETTINO
Gela, chiude pasticceria dopo 110 anni. "In ginocchio per il Covid"
Il proprietario, Giuseppe Incardona, 75 anni, ha deciso di abbassare le saracinesche perché "il Coronavirus mi ha messo completamente in ginocchio. Difficile andare avanti e anche trovare chi voglia farlo al posto mio". LA NOTIZIA
Francia, 1 cluster su 3 in scuole e università
Scuola e università diventano in Francia i principali "cluster" di contaminazione per il Covid-19, secondo le cifre diffuse da Santé Publique France (SPF): il 32% degli 899 cluster in corso di analisi alla fine della scorsa settimana riguardano infatti l'ambiente delle scuole e delle facoltà universitarie. Con 285 focolai, il mondo dell'istruzione supera quello del lavoro, che ne conta 195. In questa classifica, seguono gli istituti di sanità (ospedali, case di riposo, ecc.) con 97, e gli eventi pubblici o privati (77). Attualmente SPF non distingue fra scuole e facoltà universitarie, ma diversi esperti citati da Le Monde ritengono che "a fronte di una scarsa contagiosità dei bambini", i giovani studenti "hanno una potenzialità di contaminazione pari agli adulti". Le università, quindi, rappresenterebbero gran parte dei focolai che emergono nel mondo dell'istruzione in generale.
Svizzera,tolta quarantena per arrivi da S.Marino
La Repubblica di san Marino esce dalla lista dei Paesi per cui sono necessarie precauzioni sanitarie particolari all'ingresso in Svizzera. Lo comunicano, in una nota, la Segreteria di Stato e il Dipartimento Affari Esteri del Titano che accollgono "con soddisfazione" la decisione elvetica. A partire da oggi, viene spiegato, chi proviene da San Marino non avrà più l'obbligo di quarantena. Il risultato, viene sottolineato, è frutto della collaborazione tra la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, il Dipartimento Affari Esteri e le Rappresentanze diplomatiche in Svizzera con le Autorità elvetiche, "le quali hanno convenuto che i nuovi numeri relativi ai contagi nella Repubblica di San Marino, opportunamente trasmessi - chiosano dal Titano - non giustifichino al momento misure sanitarie particolari necessarie all'ingresso nel Paese".
Lazio, 39 casi con link focolaio casa riposo
Nella Asl Roma 6 sono 56 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di nove contatti di casi già noti e isolati e trentanove casi con link al focolaio nella casa di riposo Villa Maria di Rocca di Papa, individuato grazie ad una attività di verifica a campione predisposta dalla Asl. È quanto si legge nel bollettino di oggi. "È necessario che vengano meticolosamente rispettate tutte le procedure e i protocolli operativi per l'accesso in Rsa e case di riposo" commenta l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato.
Gb, allerta in scuole Liverpool, 8000 isolati
Si allarga alle scuole, in alcune città britanniche, l'allarme sulla diffusione di nuovi focolai di coronavirus già emerso in diverse università del Regno negli ultimi giorni, sullo sfondo della riapertura delle aule e dei dati sul rimbalzo post estivo delle infezioni. In particolare a Liverpool, una delle città a più alto tasso di recrudescenza della pandemia (242 casi per 100.000 abitanti), dove il sindaco Joe Anderson ha reso noto oggi che sono in isolamento cautelare circa 8000 scolari e 350 fra docenti e amministrativi entrati in contatto con sospetti contagiati in vari istituti.
Lazio, test antigenici nel privato, tetto 22 euro
"È stato siglato l'accordo con Anisap, Aiop, Unindustria e Federlazio per l'esecuzione dei test antigenici basati sull'identificazione degli antigeni del virus Sars CoV-2 nelle strutture private alla tariffa massima al pubblico di 22 euro con l'impegno di pubblicarla sul sito Salute Lazio". Lo rende noto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, fornendo i dati relativi all'epidemia delle ultime 24 ore. "Si tratta di un accordo importante - sottolinea l'assessore - che consentirà di ampliare l'attività di testing ad una tariffa calmierata e nella massima trasparenza. Stimiamo che l'accordo coinvolga la medesima platea dei laboratori che eseguono già i test sierologici, ovvero circa 200", conclude D'Amato.