Scuola, Bonetti: "Bimbi malati o in quarantena? Congedi e lavoro agile per i genitori"

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Il Miur annuncia: si riapre l’1 settembre per i recuperi, dal 14 iniziano le lezioni. Dal 24 agosto al via l’help desk per gli istituti, attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, e interamente dedicato alla ripresa delle attività dopo l’emergenza coronavirus. Alla base della ripartenza le indicazioni del Cts e dell'Iss. La ministra per le Pari Opportunità  propone congedi retribuiti e diritto allo smart working per i genitori per la durata della malattia del bambino

La scuola riaprirà dall’1 settembre per il recupero degli apprendimenti, mentre dal 14 prenderanno il via le lezioni. Lo ribadisce il ministero dell'Istruzione, ricordando che dal 24 agosto parte l’help desk per gli istituti: si tratta di un servizio dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti. L'help desk sarà attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. "In questi mesi è stato fatto un importante lavoro per la ripresa che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati, le Regioni, gli Enti locali, gli Uffici scolastici regionali, le scuole, con tutto il personale e i dirigenti scolastici, le parti sociali, le Associazioni di studenti, genitori", conclude il ministero. Intanto la ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, propone congedi retribuiti e diritto allo smart working per i genitori per la durata della malattia o della quarantena del bambino.

Le tappe per la riapertura

Il ministero ricorda anche che il 26 giugno scorso sono state presentate le Linee guida per il rientro che hanno consentito di avviare le operazioni per la ripresa. In vista di settembre sono stati stanziati 2,9 miliardi per consentire lavori di edilizia scolastica, affitto di nuovi spazi, acquisto di nuovi arredi (2,4 milioni di banchi monoposto saranno distribuiti nelle scuole, un investimento mai fatto con questa portata dallo Stato), incremento di docenti e Ata, formazione del personale, acquisto di strumenti tecnologici. Inoltre sono stati siglati con i sindacati appositi Protocolli di sicurezza e il Comitato tecnico scientifico per l'emergenza ha aggiornato le proprie disposizioni per la scuola in relazione all'andamento della curva epidemiologica. Ma non solo: sono state fornite anche Linee guida per la didattica digitale integrata e sono state stanziate ulteriori risorse che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti meno abbienti libri gratis e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole, a settembre. Infine, ieri è stato pubblicato il documento dell'Istituto superiore di sanità con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole.

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Le regole per la scuola in caso di alunni positivi

Un documento, quello dell’Iss, fondamentale per la gestione della riapertura delle scuole. Il testo, messo a punto da Iss, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna, spiega ad esempio che “se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un'area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati”. Poi una volta arrivato a casa, “i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di famiglia, che deciderà se è necessario contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l'esecuzione del tampone". In caso invece di un alunno positivo, verranno fatte "indagini sull'identificazione dei contatti e il Ddp competente valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto". La scuola, in ogni caso, “deve effettuare una sanificazione straordinaria”. Fra i compiti degli istituti anche tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura dei bambini e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. Infine, stabilisce il rapporto, ogni istituto deve avere un referente scolastico per il Covid-19.

Una possibile sistemazione di alcuni banchi singoli nella sede della scuola media in via dell'Olmata dell'istituto comprensivo ''Daniele Manin'', Roma 6 agosto 2020. ANSA/FABIO FRUSTACI

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Le indicazioni del Cts

Sul tema scuola è intervenuto anche il Comitato tecnico scientifico dopo una riunione sulla ripartenza dell’anno scolastico. Il Cts ha annunciato che il distanziamento fisico di un metro tra gli alunni è la cosa più importante da rispettare e che o banchi monoposto arriveranno a partire dall'8 settembre. Intanto nelle scuole si sta lavorando per identificare percorsi che disciplinino le entrate e le uscite degli studenti per evitare assembramenti. A disposizione di studenti e personale ci saranno anche 11 milioni di mascherine al giorno e saranno distribuiti 170mila litri di gel igienizzante la settimana. Infine, riguardo alle preoccupazioni sulla responsabilità dei presidi, il Cts ha spiegato che "non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020".

Controllo della distanza tra i banchi nelle aule e preparativi per l??anno scolastico al Liceo Scientifico Bottoni di Milano, 18 agosto 2020.
ANSA/MATTEO CORNER

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Bonetti: bimbi malati o quarantena? Congedi e lavoro agile

E sulle modalità di ripresa è arrivata anche la proposta della ministra Bonetti che ha parlato di congedi retribuiti e diritto allo smart working per i genitori per la durata della malattia o della quarantena del bambino. "La priorità è riportare i bambini a scuola restituendo loro il diritto primario ad un luogo ed una comunità educante - spiega Bonetti - Alla politica e a tutto il Paese compete la responsabilità di rendere possibile questo ma con un passo in più: agevolare il ritorno a scuola nel modo più certo, stabile, sicuro per le famiglie. Dobbiamo anche garantire informazioni chiare e procedure semplici e adeguate".  "Per esempio - ha aggiunto - che ci siano percorsi dedicati, veloci, facilmente attivabili da parte delle famiglie, per far fare il tampone ai bambini nei casi di sospetto contagio. Senza lungaggini, perché ne va non solo della salute dei bambini e delle loro famiglie, ma anche del loro percorso educativo".

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