Cinque giovani, di cui due minorenni, hanno preso di mira un invalido civile, con problemi di natura psichica, colpendolo in casa con getti d'acqua mentre stava riposando e dando poi fuoco alla sua abitazione. I componenti del gruppo, dopo essere entrati nello stabile per portare a termine il raid, si sono allontanati velocemente a piedi. La vittima ha raccontato di aver subito già comportamenti simili e di essere stato bersaglio di alcuni getti d'acqua da parte di ragazzi che però non era riuscito ad identificare
Hanno preso di mira un invalido civile, con problemi di natura psichica, colpendolo in casa con getti d'acqua mentre stava riposando e dando poi fuoco alla sua abitazione. I carabinieri di Castrovillari, in provincia di Cosenza, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale, su richiesta della locale Procura, nei confronti di tre persone accusate di incendio e violazione di domicilio. Inoltre, su disposizione del Gip del Tribunale dei Minorenni di Catanzaro i militari hanno dato seguito alla misura cautelare del collocamento in comunità, per gli stessi reati, nei confronti di altri due minori.
La ricostruzione di quanto accaduto
L'indagine è partita il 2 agosto scorso dopo un incendio in una abitazione privata. Gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto individuando gli autori. I componenti del gruppo, dopo essere entrati nello stabile per portare a termine il raid nei confronti della vittima, si sono allontanati velocemente a piedi. Prima di incendiare l'abitazione, i ragazzi, entrati approfittando della porta d'ingresso non perfettamente chiusa, hanno gettato dell'acqua addosso al disabile che stava dormendo. L'uomo che, dopo essersi svegliato, è riuscito ad uscire di casa prima che l'intero stabile prendesse fuoco, ha raccontato di aver subito già in precedenza comportamenti simili e di essere stato bersaglio di alcuni getti d'acqua da parte di ragazzi che però, in quella specifica occasione, non era riuscito ad identificare.
Il caso analogo di Manduria
L'episodio riporta alla mente quello avvenuto a Manduria, in Puglia, lo scorso anno, quando una baby gang venne fermata per aver aggredito e pestato a morte un disabile filmando le gesta con il loro telefonino. A maggio un 19enne e un 23enne sono stati condannati a 10 anni di reclusione, un altro 23enne a 8 anni e 8 mesi.