Coronavirus, Sileri: "Tamponi obbligatori per tutti negli aereoporti"

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Il viceministro della Salute sull'andamento della pandemia in Italia: "Ci stiamo difendendo bene, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo conviverci". Per il futuro propone "test ripetuti dopo 5 giorni per chi arriva, magari riducendo la quarantena". E in vista dell'autunno: occorrerà "imparare a riconoscere i sintomi sul proprio corpo"

"Paura no, ma consapevolezza che la malattia esiste e che dobbiamo conviverci sì". Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri fa il punto sulla situazione della pandemia di coronavirus (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - SPECIALE) in Italia in un'intervista al Corriere della Sera. "In Italia", afferma Sileri, "ci stiamo difendendo bene, ma non dobbiamo abbassare la guardia". E annuncia: "Per il futuro io ho proposto tamponi obbligatori per tutti negli aeroporti ripetuti dopo 5 giorni, magari riducendo la quarantena per chi arriva" per fronteggiare la situazione dei possibili contagi da Covid-19.

"Politica più pronta e determinata della scienza"

Secondo Sileri nel nostro Paese "la politica si è dimostrata più pronta e determinata" anche della scienza. L'Oms, afferma il viceministro, "dall'inizio dell'epidemia ha dato delle indicazioni molto fuorvianti tra tamponi e mascherine, creando grande confusione" e la scienza "è stata confusa, molte diatribe tra scienziati si potevano evitare, o almeno dovevano restare all'interno della comunità scientifica".

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"In autunno massima attenzione ai propri sintomi"

Sulla possibilità di una nuova ondata di contagi dall’estero il viceministro sottolinea che “il blocco dei voli deciso dal ministro Roberto Speranza per alcuni Paesi extra-Schengen serve proprio ad arginare questo rischio e per altri Paesi come gli Usa c’è l’obbligo di quarantena”. E sulle misure di prevenzione del contagio, oltre a distanziamento, mascherina e igiene, Sileri aggiunge una quarta “fondamentale” precauzione per l’autunno: “Imparare a riconoscere i sintomi sul proprio corpo e avvertire il medico”, perché in quel periodo “ci saranno molti sintomi influenzali e parainfluenzali che potrebbero essere confusi con il virus: mi spaventa il caos del dubbio diagnostico”, afferma Sileri. 

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