Un sito che accoglie e raccoglie storie e aneddoti sugli oggetti cari a chi li invia. Chiunque può mandare il proprio contributo e navigare gratuitamente
“Il più grande Museo mai realizzato, grande come la Terra stessa e senza confini temporali”. Come la definizione di “cosa” non conosce limiti, così lo spazio – solo virtuale - del ‘Museo delle cose’ è potenzialmente infinito. Chiunque può aggiungere un oggetto all’archivio, corredandolo di foto e spiegazione sull’importanza che riveste per la propria storia. Il museo si mostra così come un’esposizione digitale di aneddoti e curiosità che arrivano da ogni parte del mondo. “Si tratta di un luogo virtuale, ma molto reale, dove le cose e le loro foto hanno valore, restano, si conservano, e si mostrano a chi è realmente interessato come avviene in tutti i musei”, si legge sul sito.
Chiunque può inviare la propria "cosa"
Chi invia la propria “cosa” al museo, può diventare visitatore, curatore o fotografo. “L’idea è nata dalla voglia di divulgare l’importanza e il ruolo sociale dei musei”, ci ha spiegato il fondatore Matteo Sicios, “vogliamo trasmettere come funzionano, fornire un luogo, per ora virtuale, dove le cose di ciascuno vengono archiviate, esposte, fatte conoscere agli altri come se fosse un vero e proprio spazio fisico”.
L'attività didattica
L’intento è quello di espandere l’attività didattica, in autunno, attivando dei percorsi a distanza per le scuole e aggiungendo al sito alcune interviste a persone conosciute che raccontino alcuni aneddoti sugli oggetti a loro cari.