Piacenza, l'audio shock dei carabinieri arrestati: "Siamo irraggiungibili"

Cronaca

Diverse le intercettazioni che hanno portato all'arresto di sette persone e alla chiusura e sequestro di una caserma dell'Arma. Nelle conversazioni, i carabinieri dicono di aver "creato una piramide, con persone che stanno sotto a noi". Sulle violenze: "Siamo come in Gomorra". Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto sapere che è stata avviata un'inchiesta interna. Intanto è stato nominato il nuovo comandante della Compagnia in sostituzione del precedente, che è indagato ed è stato sospeso

Cinque i capi di imputazione che accusano i carabinieri arrestati mercoledì 22 luglio a Piacenza di lesioni, sequestro di persona e tortura. I fermi sono arrivati anche grazie alle intercettazioni ambientali che hanno registrato le conversazioni in cui, secondo il capo della Procura di Piacenza, venivano descritti "comportamenti criminali". Gli interrogatori per gli indagati sono previsti per venerdì 24 luglio. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto sapere che è stata avviata un'inchiesta interna. Intanto l'Arma ha provveduto a inviare un nuovo comandante, in sostituzione del precedente, che è indagato, e 8 militari per "continuare a garantire le funzionalità della caserma".

"Ho fatto un'associazione a delinquere"

"Ho fatto un'associazione a delinquere ragazzi (...) in poche parole abbiamo fatto una piramide (...) noi siamo irraggiungibili". Sono alcune frasi estrapolate dalle intercettazioni dei carabinieri coinvolti. "Abbiamo trovato un'altra persona - prosegue l'audio - che sta sotto di noi. Questa persona qua va da tutti questi spacciatori e gli dice: 'Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!' e la roba gliela diamo noi!".

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Piacenza, alcuni dei carabinieri arrestati

"Devi vedere gli schiaffoni che gli ho dato"

In un'altra conversazione registrata dagli inquirenti, uno dei carabineri racconta l'acquisto di una nuova auto. L'uomo picchia e minaccia i dipendenti, dicendo che "uno si è pisciato addosso" per la paura. "Hai presente Gomorra? - prosegue l'audio - Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato". Gli uomini parlano anche delle violenze nei confronti degli spacciatori. "Quando ho visto la chiazza di sangue ho detto '‘mo l’abbiamo ucciso'". "Non ti preoccupare", risponde un altro, "i denti non li teneva".

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"Il negro picchiato un po' da tutti"

 

"Ieri mi sono fatto male... ho preso un piccolo strappo... perché ho corso dietro a un negro". Così ancora uno dei carabinieri raccontava le sue 'gesta' al figlio undicenne, che poi gli chiedeva: "L'hai preso poi? Gliele avete date? Chi eravate? Chi l'ha picchiato?". "Eh, un po' tutti", è la risposta dell'appuntato che, come per vantarsi, precisa che anche i suoi colleghi avevano picchiato lo straniero.

Procura Militare di Verona ha aperto un fascicolo d'indagine 


Sui reati contestati al gruppo di Carabinieri è stato aperto un fascicolo d'indagine da parte della procura militare di Verona. "Al momento si tratta di atti relativi al fatto", ha riferito il procuratore Stanislao Saeli, il quale ha aggiunto di aver "proceduto sulla base dei provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Piacenza, da cui sembrano già emergere estremi di reati militari. Agiamo in perfetta sintonia con i colleghi della Magistratura ordinaria per ottimizzare le attivitaà di indagine".

Il ministro Guerini: "Avviata inchiesta interna"

Sui fatti della caserma di Piacenza è stata anche "avviata un'inchiesta interna per approfondire se vi sono state criticità nei controlli e nell'organizzazione della realtà territoriale. L'Arma è presidio di legalità". Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che oggi ha visitato la caserma di Tor Bella Monaca a Roma, accompagnato dal comandante generale dei carabinieri, Nistri. "Le prime vittime di questi fatti gravissimi - ha detto Guerini - siete voi, 110.000 uomini e donne che vestite questa uniforme. Forte sarà il mio impegno affinché vi sia chiarezza. Voglio che non vi sia alcuno spazio di ambiguità e di sospetto che possa alimentare, anche minimamente, da parte dei cittadini sfiducia verso l'Arma dei Carabinieri".

Il tweet dell'Arma: "Una ferita al cuore"
 

"Oggi, a Piacenza, ci sono un nuovo comandante di compagnia e 8 Carabinieri con due stazioni mobili, per continuare a garantire la funzionalità della caserma". Inizia così un tweet pubblicato sul profilo dell'Arma dei Carabineri riguardo alla vicenda. "Pronti e desiderosi di difendervi, così come in tutta Italia, anche da chi non è degno di indossare questa divisa - continua il post - Una storia gloriosa non basta a lenire il dolore di una ferita al cuore. Come voi, feriti sono 100.000 Carabinieri che ogni giorno adempiono il proprio dovere con onore e sacrificio".

Nominato il nuovo comandante

In seguito alla sospensione immediata in quanto indagato dell'ufficiale comandante della Compagnia della città emiliana, il comando generale dei carabinieri ha dunque subito nominato il suo sostituto. Si tratta del capitano Giancarmine Carusone, 34enne originario di Caserta, e che proviene dal comando di una Compagnia in provincia di Messina.

Si precisa che nelle riprese relative alla caserma dei carabinieri sequestrata sono visibili anche alcune immagini della sede del Gruppo Carabinieri Forestale di Piacenza e della Stazione dipendente, reparti questi del tutto estranei alle indagini e ripresi dalle telecamere solo perché situati a fianco della caserma oggetto dell’inchiesta

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