Porta del Bataclan con opera di Banksy ritrovata in Abruzzo: rubata per "motivi economici"

Cronaca
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Il procuratore generale dell’Aquila, Michele Renzo, ha escluso motivazioni terroristiche e collegamenti con cellule di matrice islamica dietro al furto dell’opera trafugata nel 2019 e ritrovata nel sottotetto di una casa di campagna nel Teramano. "Non sappiamo perché sia in Italia"

"Non abbiamo elementi concreti sul perché era in Italia e in particolare in Abruzzo". Queste le parole del procuratore generale dell'Aquila Michele Renzo nel corso della conferenza stampa organizzata dopo il ritrovamento della porta del Bataclan con il murales di Banksy trafugata nel gennaio 2019 a Parigi. L’opera è stata ritrovata ieri, 10 giugno, nel sottotetto di una casa di campagna nel Teramano in uso al proprietario dell'abitazione, che attualmente è affittata a una famiglia cinese che secondo i carabinieri era all'oscuro di tutto. Renzo ha inoltre escluso collegamenti con cellule terroristiche islamiche.

"Importante averla ritrovata. Opera simbolo di ricordo tragico"

"La cosa che conta è che abbiamo recuperato un'opera che è il ricordo di un evento tragico ma che è il simbolo della lotta al terrorismo non solo di una nazione ma del mondo intero", ha detto Renzo. Ha poi sottolineato come al momento non ci sono provvedimenti restrittivi e che le indagini vanno avanti per poter ricostruire l'intera vicenda. "Abbiamo fatto un patto di riservatezza con la Francia - ha spiegato - non possiamo fornire molti dettagli perché bisogna anche saper rispettare, nella cooperazione, i confini e i limiti da non superare. Abbiamo fatto la nostra parte e possiamo solamente dire che non abbiamo elementi per pensare a un movente diverso da quello economico".

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