Il professore e virologo annuncia il silenzio stampa "almeno fino all'autunno" e l'abbandono dei salotti televisivi: “Si viene travisati, esposti al rischio di dire cose mai dette. Mi hanno attribuito di tutto”
“Torno alla mia aula, quella universitaria”. Il virologo Roberto Burioni in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato di aver deciso di dare un taglio netto alla sua esposizione mediatica. “Starò in silenzio stampa almeno fino all’autunno", ha spiegato il professore ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "In tv e sui giornali ho detto quello che dovevo. Ora per un po’ non andrò nei media” (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE).
"In Italia non ti perdonano la popolarità"
Il professor Burioni si allontana dai media non senza un po’ di amarezza perché la sua popolarità gli è costata anche reazioni negative sui social network. Nonostante il fatto che, a suo avviso, le sue previsioni siano state spesso confermate. “Nessuno va a prendere le frasi che ho rilasciato il 22 gennaio – spiega il professore - quando ho detto testualmente: ‘Le autorità europee hanno affermato che il rischio che il virus arrivi in Europa, e in particolare in Italia, è minimo. Io non sono per niente d’accordo con loro, ma spero vivamente di sbagliarmi’. Che dire? In Italia ti perdonano tutto, ma non la popolarità".
"Il linguaggio della tv non è quello della scienza"
L’esperto abbandona così anche l’appuntamento fisso con il salotto di Fabio Fazio: “Un’aula televisiva come quella è stata una palestra importante e, sono onesto, molto gratificante. Ma il linguaggio della tv non è quello della scienza. I suoi tempi non sono quelli della scienza”. Per Burioni la tv espone a continui fraintendimenti: “Si viene travisati, esposti al rischio di dire cose mai dette. Mi hanno attribuito di tutto”.