Coronavirus, come sarà la sicurezza sul lavoro nella fase 2

Cronaca

Il 4 maggio riprenderà l’attività del settore auto, del tessile, la produzione di mobili, la moda e l’edilizia privata. Questo tipo di imprese possono già riaprire i battenti per predisporre una serie di misure necessarie a garantire la salute dei lavoratori

Ripartono oggi i cantieri, ma solo quelli pubblici, e alcune attività collegate all’export. Il grosso dell’industria rimasta ferma per limitare il propagarsi dell’epidemia riaccenderà i motori il 4 maggio. Tra una settimana, quindi riprenderà l’attività nelle fabbriche del settore Auto, del tessile, la produzione di mobili, la moda e l’edilizia privata. Questo tipo di imprese possono già riaprire i battenti per predisporre una serie di misure necessarie a garantire la salute dei lavoratori. Precauzioni che vanno dai turni alla misurazione della temperatura prima di entrare in azienda, passando per gli accessi scaglionati a mense e spogliatoi per evitare assembramenti e garantire la distanza di sicurezza; e ancora: spostamenti all’interno degli uffici col contagocce, pulizia giornaliera e sanificazione delle aree comuni, postazioni distanziate in ufficio, forti limiti alle trasferte e ricorso allo smart working.

Sanzioni per chi non rispetta le misure

Chi non rispetterà tutte queste misure va incontro a sanzioni, che arrivano fino alla sospensione temporanea dell’impresa. Inoltre le Regioni dovranno monitorare l’andamento delle infezioni, in modo da poter decidere se andare avanti. Insomma, una ripartenza graduale, che riporterà al lavoro sette milioni di persone.

Il calendario delle altre riaperture

Molti negozi però rimarranno con le saracinesche abbassate: la ripartenza è fissata il 18 maggio; il primo giugno toccherà a parrucchieri ed estetisti, così come per bar e ristoranti. Ancora sospese le fiere e le manifestazioni sportive; chiusi cinema, teatri e discoteche. Lontano, quindi, il ritorno alla normalità ma le riaperture contribuiranno a sostenere un’economia che alla fine di quest’anno, secondo le stime del governo, avrà fatto segnare la peggiore recessione dalla fine della Seconda guerra mondiale.

 

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