Il presidente Brusaferro: "Riapertura con grande cautela, presto per parlare di vacanze". Dall’1 febbraio nelle Rsa 6-7mila morti, ma l’istituto precisa: “Difficile distinguere influenza e Covid-19”. Ipotesi riaperture per macroaree: Italia divisa in nord, centro e sud
Le "zone rosse torneranno ad essere una delle misure importanti quando non ci sarà piu il lockdown del paese" per l'emergenza Coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE). Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive, dell’Istituto superiore di sanità alla conferenza stampa organizzata dall’Iss. I vertici dell'Iss sono cauti su un'eventuale ripartenza del Paese, anche perché secondo Rezza, quello nella curva dei contagi è stato "un picco artificioso", generato dal lockdown. "Mi pare troppo presto - ha aggiunto il presidente dell'Iss Brusaferro - per poter rispondere su cosa succederà per le vacanze. Dobbiamo pensarci e muoviamoci con cautela. Il che vuol dire fare un passo alla volta. Dobbiamo mantenete l'epidemia dentro una soglia anche se questa ci accompagnerà per i prossimi mesi e finchè non avremo un vaccino".
Rezza: "Virus contagioso prima dei sintomi"
Rezza ha poi spiegato che il nuovo coronavirus tende a essere contagioso prima che compaiano i sintomi e poi la contagiosità tende a decrescere, ha affermato l'epidemiologo. "È un virus nuovo e si comporta diversamente dal coronavirus della Sars del 2003", ha aggiunto Rezza.
Brusaferro: "Fase di riapertura con grande cautela"
Secondo Brusaferro la fase di riapertura andrà fatta "con grande cautela", raggiungendo i contatti e sorveglianza del numero dei ricoveri. "Dovremo ripensare e riorganizzare la nostra organizzazione della vita sia nei trasporti che nel lavoro e nelle attività quotidiane". Il presidente dell'Is però osserva che i dati sulla pandemia in Italia raccontano la "storia di un Paese con livelli di circolazione diversi" a seconda delle regioni.
Come sarà la fase 2
Nella fase 2, ha spiegato Rezza, per l'Istituto superiore di sanità, sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l'identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse. A questo proposito, secondo l'Iss, i test permetteranno di convivere con il virus e in particolare con il livello di contagiosità R sotto 1. L'app per il tracciamento permetterà inoltre di abbreviare i tempi: "E' uno strumento che velocizza, ma stiamo già lavorando sul punto chiave del raggiungimento dei contatti, sul quale è in arrivo un corso di formazione specifico", ha detto Brusaferro.
I dati sulle Rsa
Durante la conferenza stampa sono stati analizzati alcuni numeri forniti dall'Osservatorio sulle Rsa, le strutture di ricovero per anziani, promosso dall'Iss. I dati sono stati presentati da Graziano Onder, del Centro cardiovascolare e dell'invecchiamento dell'Iss. Sono stati fra 6.000 e 7.000 i decessi avvenuti nelle strutture di ricovero per anziani (Rsa) a partire dal primo febbraio. Sintomi sono stati individuati in oltre il 40% dei deceduti, ma "è difficile distinguere fra influenza e Covid-19".
Ipotesi fase 2 con 3 macroaree: nord, centro e sud
Intanto, appende Ansa, gli esperti che dovranno fornire al governo gli indirizzi generali per la fine del lockdown starebbero lavorando all'ipotesi di riaperture differenziate per macroaree, definite a seconda della diffusione del contagio. A questo seguirebbe un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, il ritorno a nuove chiusure. Stando a questa ipotesi, l'Italia verrebbe sostanzialmente suddivisa in 3 macroaree: nord, centro e sud.
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