L'ora legale ci "regala" sessanta minuti in meno di sonno, ma anche giornate più lunghe. Terminerà il prossimo 25 ottobre
Lancette avanti di un'ora nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo: bisognerà regolare gli orologi, a meno che telefonini e apparecchi digitali non lo facciano già in autonomia. Si dormirà un’ora in meno e domenica farà buio un’ora più tardi la sera. Scatta, così, l'ora legale che rimpiazza l’ora solare e, tra le altre cose, fa risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. Esiste in Italia dal 1916 e fu adottata mentre il Paese era impegnato nella Prima guerra mondiale. Questa potrebbe essere una delle ultime volte che facciamo un cambio d'ora. Il Parlamento europeo ha sostenuto la fine del passaggio dall'ora solare a quella legale con una risoluzione, invitando i Paesi Ue a decidere entro il 2021 se mantenere o meno il consueto cambio orario: è agli Stati membri dell'Unione che spetta infatti il diritto di decidere il proprio fuso orario.
Perché si usa l’ora legale
L’invenzione dell’ora legale è spesso attribuita all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica pubblicata su un giornale di Parigi, nella quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele. Abolita nel 1920, nei decenni successivi l’ora legale fu più volte introdotta, sospesa, abolita e di nuovo introdotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera. Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). È dal 1981 che ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale risale al 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea.
Negli altri Paesi come funziona
Diversi sono, invece, i tempi e le regole dell’ora legale nel resto del mondo, e ci sono Paesi in cui esiste solo l’ora solare, come la Russia, che dal 2014 ha abolito l’ora legale. Negli Stati Uniti l’ora legale – che lì è chiamata DST, Daylight Saving Time, “risparmio diurno di luce” – è in vigore dal 12 marzo. Negli Stati Uniti, come in Italia e negli altri paesi che adottano questo sistema, ogni anno si discute sul fatto se l’ora legale sia davvero necessaria e se la sua adozione porti effettivamente a uno stato di stress temporaneo causato dal dormire un’ora di meno e dallo spostare i propri orari biologici. L’Atlantic nel 2015 definiva il passaggio all’ora legale “dispendioso, inutile e persino pericoloso”. Nello stesso periodo ilWall Street Journal raccontava le conseguenze negative del “Daylight Saving Time” per le relazioni sociali e la salute. In Europa si è parlato a lungo della possibilità di permettere a ogni paese di decidere se usare o no l’ora legale, ma la questione per adesso è stata rinviata.