Coronavirus, nel Bolognese comune di Medicina e frazione di Ganzanigo diventano zona rossa

Cronaca

Fino al 3 aprile è in vigore un divieto di accesso e di allontanamento a causa di una "crescita anomala del contagio" dal virus, che qui risulta particolarmente aggressivo. Nelle scorse settimane era emerso un focolaio in una bocciofila del paese

Il Comune di Medicina e la frazione di Ganzanigo, nel Bolognese, sono diventati da lunedì 16 marzo e fino al 3 aprile “zona rossa” per contenere il coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Dalla mezzanotte passata non è più possibile uscire, riferisce una nota della Regione Emilia-Romagna, indicando una "crescita anomala del contagio" dal virus. È "necessario arginarlo a tutela dei residenti - prosegue la nota -  del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, area vasta da 1 milione di persone”. Divieto di accesso e di allontanamento: possono entrare i soli residenti ancora fuori dall'area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse (LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI - IL PAPA A PIEDI A ROMA PREGA PER LA FINE DELL'EPIDEMIA - A BERGAMO 522 CASI IN UN GIORNO).

Focolaio in una bocciofila

Medicina ha poco più di 16mila abitanti ed era già tra i "sorvegliati speciali" in regione per l'epidemia: nelle scorse settimane era emerso un focolaio in una bocciofila del paese frequentata da anziani. Un caso rimarcato nelle scorse settimane anche dal commissario straordinario per l'emergenza della Regione, Sergio Venturi, che aveva segnalato 19 contagiati in un solo giorno tra gli avventori proprio della bocciofila, poi chiusa. 

Virus particolarmente aggressivo

L'estrema criticità emerge dai numeri inviati in Regione Emilia Romagna dal direttore generale dell'Azienda Usl di Imola e dall'ordinario di malattie infettive dell'università di Bologna in una comunicazione di due giorni fa. Nel territorio comunale e nella frazione di Ganzanigo erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati. Nella nota si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto “oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un'elevata diffusibilità correlata all'alto ‘burden microbico'". Questo significa che il ceppo di virus che si è diffuso a Medicina è particolarmente aggressivo. Dunque è stato valutato un serio rischio "di rapida diffusione" potenzialmente all'intera area metropolitana bolognese, ad alta densità di popolazione.

Il sindaco: "Non molliamo per chi è malato"

"È ormai due settimane che stiamo combattendo insieme contro questo nemico così difficile", ha detto il sindaco Matteo Montanari in un video condiviso su Facebook. "Il numero dei contagi si sta contenendo e speriamo che nei prossimi giorni si possano vedere i risultati dei nostri sforzi". "Abbiamo capito come il tipo di virus che ha colpito Medicina sia particolarmente aggressivo e contagioso - prosegue - e ci tocca un ulteriore sforzo, a testa alta e senza paura. Mi tocca dirvi quello che un sindaco non vorrebbe mai dire ai propri cittadini". Il primo cittadino ha spiegato che "dobbiamo da un lato fare tutto quello che possiamo per evitare nuovi contagi dentro Medicina, e dobbiamo anche evitare che il virus possa espandersi dentro la città metropolitana di Bologna”. "Mi sono promesso - ha aggiunto - che piangerò solo di gioia alla fine di questa tempesta, ora diamoci una mano, perché possa finire il prima possibile. Per chi è malato o ricoverato, non molliamo adesso".

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