Coronavirus, progetto per riconvertire i laboratori in carcere per produrre mascherine

Cronaca

La protezione civile avrebbe dato il primo via libera al progetto proposto dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Si attende il parere dell’Iss. Migliaia le mascherine che potrebbero essere prodotte

Le lavorazioni sartoriali presenti in alcuni istituti penitenziari, dove vengono impiegati i detenuti, potrebbero essere immediatamente riconvertite per iniziare a produrre mascherine di tipo chirurgico in 'tessuto non tessuto' (TNT) per rispondere all'emergenza sanitaria in corso (LO SPECIALE CORONAVIRUS). Questo, a quanto si apprende da fonti del ministero della Giustizia, il progetto cui starebbe lavorando il Dipartimento amministrazione penitenziaria, inviato sabato scorso alla Protezione Civile e che ha ricevuto oggi il via libera.

Si attende via libera dell'Iss

Sarebbero nell'ordine delle migliaia, secondo quanto si apprende da via Arenula, le mascherine chirurgiche al giorno che potrebbero essere prodotte nei 25 laboratori presenti negli istituti italiani. Per poter avviare il processo produttivo, si attende ora solo l'assenso dell'Istituto Superiore di Sanità, relativo ai profili certificativi delle caratteristiche di questo tipo di mascherine.

Cronaca: i più letti