Coronavirus, nuovo decreto del governo: le attività aperte e quelle chiuse, caso per caso

Cronaca

Dal 12 al 25 marzo è in vigore un provvedimento che prevede ulteriori restrizioni per fermare il contagio. Stop a bar, pub e ristoranti per tutto il giorno, garantiti alimentari, farmacie, trasporti e servizi come quelli postali e finanziari

Giovedì 12 marzo è entrato in vigore un nuovo decreto del governo italiano che, fino al 25 marzo, prevede restrizioni aggiuntive per fermare la diffusione del coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). La misura principale del provvedimento è la chiusura di ulteriori attività e servizi non essenziali: stop anche a bar, pub e ristoranti per tutto il giorno. Sono invece garantiti alimentari, farmacie, trasporti e servizi come quelli postali e finanziari. Industrie e fabbriche possono continuare a lavorare, a condizione che rispettino le norme anticontagio e i protocolli di sicurezza. Ecco nel dettaglio le attività che rimangono aperte e quelle invece che sono chiuse (OMS DICHIARA PANDEMIA - LA MAPPA DEL CONTAGIO GLOBALE).

Chiusura totale per bar e ristoranti

"Chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari”, ha spiegato il presidente del Consiglio in diretta Facebook. Sono sospese dunque le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie per tutto il giorno e non solo dopo le 18, come prevedeva il precedente decreto. Mentre restano garantite le consegne a domicilio e rimangono aperti i locali nelle stazioni, negli aeroporti e nelle stazioni di servizio autostradali. Possono invece rimanere aperti negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie.

Restano aperti tabacchi, lavanderie ed edicole

Chiudono parrucchieri, centri estetici e mercati di ogni tipo. Sono invece aperti tabacchi, lavanderie ed edicole, così come possono continuare a funzionare anche i servizi mensa e in generale tutti i negozi al dettaglio individuati come di prima necessità, come i ferramenta e le profumerie (qui l’elenco completo). In queste attività va naturalmente garantita la distanza di sicurezza tra le persone di un metro. È consentito il commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, nonché quello effettuato per mezzo di distributori automatici. 

Le attività all'aperto

Le attività sportive all’aperto - come la corsa e la bicicletta - sono consentite da soli ma non in gruppo, anche se la disposizione è comunque quella di rimanere a casa e dunque di evitare qualsiasi spostamento. Non si può uscire per andare semplicemente a passeggiare. È consentito portare a spasso il cane ma solo nelle vicinanze della propria abitazione e comunque per un tempo limitato.

Le misure per fabbriche e industrie

Le industrie, le fabbriche e la logistica possono continuare a svolgere le proprie attività produttive, assumendo protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i propri lavoratori. Attivi anche idraulici, meccanici ed artigiani. Conte ha spiegato che devono restare chiusi tutti i reparti aziendali non indispensabili per la produzione. Rimane attiva anche la produzione dei beni essenziali, soprattutto quelli alimentari, oltre alla produzione agricola. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che "per le attività produttive va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi”.

Garantiti i servizi bancari, finanziari e assicurativi

Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Restano chiuse, per effetto dei precedenti decreti, i nidi d'infanzia, le scuole di ogni ordine e grado e le Università fino al 3 Aprile. Le pubbliche amministrazioni assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga, e individuano le attività che vanno necessariamente svolte in presenza fisica.

Riprogrammazione dei trasporti

I servizi di trasporti non vengono sospesi, anche se è prevista la possibilità di ri-programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali: questa decisione spetta alle ordinanze delle singole Regioni. È previsto inoltre un decreto del ministero dei Trasporti, per la ri-programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

Cronaca: i più letti