Nel 2018 in Italia sono stati commessi 345 omicidi, 12 in meno dell'anno precedente: 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più). Per le donne il rischio è soprattutto nell'ambiente domestico
Ancora in calo gli omicidi, ma non quelli che hanno per vittime le donne. E otto donne su dieci conoscevano il proprio assassino. E' quanto emerge da un rapporto dell'Istat riferito all'anno 2018 in Italia.
La vittima donna conosce il suo killer
Secondo l'analisi, le donne vengono uccise in ambito domestico da partner e familiari, gli uomini da sconosciuti negli spazi pubblici. Delle 133 donne uccise nel 2018, più dell'80% è stata vittima di una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente. Sono state uccise dal proprio partner 63 donne (47,4%) mentre per altre dieci (7,5%) l'autore del delitto è l’ex. Altre 33 (24,8%) sono state vittima di un parente e solo nel 12,5% l'autore è sconosciuto. Infine nel 6,8% dei casi si tratta di un omicidio con autore non identificato. Tra i partner, nel 2018, i mariti e gli ex mariti sono stati gli autori del 71,2% degli omicidi, con una percentuale in crescita rispetto al 2017 (anno che ha registrato il valore minimo, 51,9%).
Sempre meno omicidi di mafia
Negli ultimi anni è diminuita la mortalità per omicidio volontario soprattutto per gli uomini, in particolare quella causata dalla criminalità organizzata. Tra il 1983 e il 2018 sono stati rilevati 6.681 omicidi attribuibili a organizzazioni criminali di tipo mafioso. In Campania, Sicilia, Calabria e Puglia si concentra nell'intero periodo il 95,6% degli omicidi mafiosi. Il periodo più cruento è il quinquennio a cavallo del 1990, in cui la quota di omicidi mafiosi arriva a costituire un terzo dei circa 8 mila omicidi avvenuti tra il 1988 e il 1992. Nel 2018, in Italia, sono stati commessi dalle organizzazioni mafiose 19 omicidi volontari, circa uno ogni 18 omicidi volontari in totale.
Nord e Sud
Malgrado vi sia ancora un divario notevole tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, il forte decremento che ha caratterizzato alcune regioni meridionali porta a un riavvicinamento delle aree geografiche. In particolare, la Calabria, pur occupando costantemente il primo posto della graduatoria, si contraddistingue per l'entità del calo degli omicidi, che favorisce un riavvicinamento con le altre regioni: da 5,23 omicidi per 100 mila maschi nel 2010-2012 a 1,95 del 2016-2018 (pari a -62,8% contro una media nazionale di -39,0%).
Tra le donne, la percentuale di vittime straniere è di poco più elevata (39,5%) rispetto a quella riferita alle italiane (38,6%), mentre nel 2017 la quota era maggiore (circa 40% le prime e 30% le seconde).