Finita la quarantena, i 55 italiani rientrati da Wuhan lasciano la cittadella militare. Il sollievo di due di loro: “Riprendiamo la nostra vita”. Alcuni hanno chiesto di non essere ripresi per evitare pregiudizi, altri hanno sottolineato di essere stati trattati bene
“È finita finalmente. Adesso finiamo di preparare le valigie, togliamo queste (le mascherine, ndr) e i guanti e poi ce ne andiamo a casa”. È con queste parole che descrivono la fine della quarantena due dei 55 italiani rientrati lo scorso 3 febbraio da Wuhan, epicentro del nuovo coronavirus in Cina, e rimasti nella cittadella militare della Cecchignola a Roma per 17 giorni, per scongiurare il rischio di essere stati contagiati. “Riprendiamo la nostra vita normale - spiegano i due, riprendendosi in un video -. Salutiamo i ragazzi dell’esercito italiano del Celio, che sono stati veramente fantastici e ci hanno assistito in maniera impeccabile. Grazie di tutto”. Per l’occasione i ministri della Salute e della Difesa, Roberto Speranza e Lorenzo Guerini, hanno fatto visita al gruppo nella struttura della capitale. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA MAPPA DEI CONTAGI - LE CIFRE DEL COVID-19 - TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE)
Le partenze tra oggi e domani
Nella serata del 20 febbraio, dopo gli ultimi controlli sanitari, lasciano la Cecchignola i primi venti italiani del gruppo. Alcuni partono con le famiglie, altri vengono portati alla stazione ferroviaria di Roma Termini con una navetta messa a disposizione dall’esercito. Gli altri 36 partiranno il 21 febbraio a bordo di navette che li porteranno all’aeroporto di Fiumicino o a Termini. Tutti i 55 italiani, risultati negativi ai test per il Covid-19, lasceranno la struttura con dei “certificati che dimostrano in maniera definitiva che non sono affetti dal coronavirus”, ha detto il ministro della Salute Speranza.
Le testimonianze
Alcuni dei primi italiani in partenza hanno chiesto di non essere ripresi dalle telecamere, “perché da domani torneremo alle nostre vite e non vogliamo essere guardati come persone potenzialmente nocive agli altri, vogliamo proteggerci dai pregiudizi”. Altri, invece, si sono fermati a parlare con i giornalisti e hanno raccontato come le persone in quarantena abbiano familiarizzato tra loro. "C'è stata la fortuna di aver incontrato gente aperta, gente che ha avuto voglia di parlare, di raccontare la propria storia. Ci siamo scambiati le nostre esperienze", ha detto uno degli italiani (VIDEO). "Ci hanno trattato benissimo, zero preoccupazioni. Abbiamo trovato il modo di ingannare il tempo con biliardino e carte", ha aggiunto un altro (VIDEO). "Qua non abbiamo mai avuto paura, non potevamo chiedere di meglio", ha confermato un'altra perona (VIDEO). E un'altra ha ammesso, dopo la fine della quarantena: "Un po' di timore c'è" (VIDEO).
Speranza: “Tutelato il diritto alla salute”
Prima di andare, gli italiani rientrati da Wuhan hanno incontrato Speranza. “Ci tenevamo a essere qui per abbracciarli a nome del governo e degli italiani. Lo Stato ha fatto fino in fondo la sua parte. Abbiamo fatto la scelta giusta con la quarantena, abbiamo tutelato il diritto alla salute dei nostri concittadini”, ha commentato il ministro. “Da questo momento possono archiviare un’esperienza per loro molto significativa e toccante”, ha aggiunto.
Guerini: “Dignità e interazione con i militari”
Il gruppo, ha spiegato il ministro della Difesa Guerini, “ha vissuto con grande dignità e interazione con i militari”. “Voglio testimoniare i sorrisi delle persone che abbiamo incontrato e la gratitudine per l’impegno delle istituzioni e del personale con il quale sono stati fortemente in contatto in questi giorni di quarantena - ha detto Guerini -. Sono stati giorni segnati da esperienze complicate, ma anche da esperienze belle e positive”.