Il Frecciarossa Milano-Salerno è deragliato a Ospedaletto. Le vittime sono i due macchinisti, Giuseppe Cicciù (51 anni) e Mario Dicuonzo (59). I superstiti: "Noi miracolati". Ipotesi: manutenzione sbagliata di uno scambio poche ore prima del passaggio del treno
Vigili fuoco: "Vittime trovate fuori vettura"
Ospedale Lodi: ferito più grave ha frattura alla gamba
Sala: "Più sforzi per evitare questi disastri"
Le immagini dal luogo dell'incidente
Bilancio ufficiale: 2 morti e 31 feriti
Fontana: "Distacco per sistemi di sicurezza"
Treno deragliato uscito da binari, poi colpito carrelli
Croce Rossa: 5 feriti in codice giallo e 26 in codice verde
Il pm è ancora sul luogo dell’incidente
Prefetto, in prime 3 vetture solo 4 passeggeri
Chi sono le vittime
Sono Giuseppe Cicciù, di 51 anni, di Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, di 59, originario di Capua (Caserta), i due macchinisti morti nel deragliamento del treno avvenuto questa mattina nel lodigiano.
Conte: "Vicini a famiglie vittime"
I sindacati: "Domani sciopero di due ore"
Il treno deragliato andava a circa 290 Km/h
Un ferito: "Credevo di essere morto"
"Credevo di essere morto", "non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all'ora. All'improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo". E' il racconto di uno dei feriti del deragliamento ferroviario del Lodigiano, un giovane di 21 anni ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza, in una testimonianza raccolta dall'edizione online del quotidiano piacentino Libertà.