'Ndrangheta, oltre 300 arresti. Gratteri: "Il più grande blitz dopo il maxiprocesso"

Cronaca

Arrestati politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni. Tra loro l'ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli e il presidente di Anci Calabria. Azzerate organizzazioni del Vibonese facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi

Azzerate tutte le organizzazioni di 'ndrangheta che operavano nel Vibonese e che facevano capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Arrestati politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni. È il risultato di una maxi operazione condotta al'alba dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 334 persone emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale.I carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro.

Tra gli arrestati anche l'avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli e il sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo (Pd). Un'operazione che il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha definito "la più grande dopo il maxi processo di Palermo". "Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo", ha aggiunto.

Le accuse

Sono 416 complessivamente gli indagati nell'operazione, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. L'imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d'Italia dove la 'ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. 

Gli arrestati

Oltre a Pittelli, accusato di associazione mafiosa, e Callipo, tra gli arrestati nell'operazione "Rinascita-Scott", ci sono l'ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino (ai domiciliari) e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato (domiciliari). Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l'ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato per traffico di influenze. Tra gli arrestati anche l'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo.

I rapporti tra Pittelli e la cosca

L'avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Fi, "avrebbe messo sistematicamente a disposizione dei criminali il proprio rilevante patrimonio di conoscenze e di rapporti privilegiati con esponenti di primo piano a livello politico-istituzionale, del mondo imprenditoriale e delle professioni, anche per acquisire informazioni coperte dal segreto d'ufficio e per garantirne lo sviluppo nel settore imprenditoriale", riferiscono gli investigatori dei carabinieri. Dalle indagini sarebbero emersi anche i rapporti diretti tra Pittelli, iscritto al Grande Oriente d'Italia, e Luigi Mancuso, uno dei boss dell'omonima cosca.

Giamborino ritenuto "formalmente affiliato alla locale di Piscopio"

Tra gli arrestati c'è anche Pietro Giamborino, ex consigliere regionale del Pd, ritenuto "formalmente affiliato alla locale di Piscopio". Il politico, secondo l'accusa, avrebbe intessuto legami con alcuni dei più importanti appartenenti alla 'ndrangheta vibonese per garantirsi voti ed appoggi necessari alla sua ascesa politica, divenendo, di fatto, "uno stabile collegamento dell'associazione con la politica calabrese, funzionale alla concessione illecita di appalti pubblici e di posti di lavoro per affiliati o soggetti comunque contigui alla consorteria".

Tra gli arrestati anche due comandanti della Polizia

Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo è stato eletto con il Pd,  poi ne è uscito e recentemente si è avvicinato al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di Fi.

Calippo ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Occhiuto alle prossime regionali e, secondo l'accusa, avrebbe tenuto condotte amministrative illecite e favorevoli alle cosche, garantendo ad alcuni indagati benefici nella gestione di attività imprenditoriali.

Tra gli arrestati c’è anche Filippo Nesci, comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia, ritenuto responsabile di episodi di corruzione in favore di esponenti dell'associazione, ed Enrico Caria, all'epoca dei fatti comandante della Polizia locale di Pizzo che, in concorso con Callipo, avrebbe agito nell'interesse dei Mazzotta, egemoni sul territorio, adottando condotte perlopiù omissive.

I riti di affiliazione

L’operazione ha fatto emergere cointeressenze tra ‘ndrangheta e personaggi del mondo politico e dell'imprenditoria. Inoltre sono stati documentati summit di 'ndrangheta finalizzati al conferimento di promozioni e di incarichi ad affiliati di rilievo. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, hanno così acquisito elementi di riscontro in merito alle formule rituali utilizzate dai sodali per l'assegnazione del grado di "tre quartino" (sequestrato pizzino con la formula della promozione affiliati).

Le parole di Nicola Gratteri

"Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo - ha commentato Gratteri - ma ha interessato tutte le regioni d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell'ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. E' stato un grande lavoro di squadra fatto dai carabinieri del Ros centrale, di quello di Catanzaro, e del Comando provinciale di Vibo Valentia. Alla fase esecutiva dell'operazione hanno preso parte circa 3000 militari con tutte le specialità, dal Gis al Tuscania ai Cacciatori, tutte le sezioni Ros d'Italia e tutti i carabinieri della Calabria".

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