Tre anni di carcere all’ex manager di Corrado Guzzanti: lo truffò per 900mila euro

Cronaca

Terenzio Valerio Trigona è stato condannato dal Tribunale di Roma per aver raggirato per anni il comico. Disposta una provvisionale di 500mila euro. Assolto il collaboratore Cesare Vecchio, anche lui a processo per gli stessi fatti. Guzzanti: “Soddisfazione morale”

È stato condannato a tre anni di carcere Terenzio Valerio Trigona, ex manager dell’attore e comico Corrado Guzzanti, ritenuto responsabile dal giudice monocratico del Tribunale di Roma di aver raggirato e truffato per anni l’artista causandogli circa 900mila euro di debiti con il fisco. Oltre alla pena detentiva - superiore ai due anni inizialmente chiesti dalla procura - Trigona dovrà versare immediatamente la somma di 500mila euro in favore dell’ex cliente. È stato invece assolto per “non aver commesso il fatto” Cesare Vecchio, collaboratore di Trigona anche lui a processo. La vittima ha definito la sentenza “una soddisfazione morale”. 

Guzzanti: “Ora riprendo il mio percorso professionale”

“Sono contento di potermi mettere finalmente questa storia alle spalle e riprendere, un po' zoppicando, il mio percorso professionale”. Così Guzzanti ha commentato la condanna di Trigona. “È una soddisfazione morale da parte mia - ha aggiunto - non fosse altro per scoraggiare comportamenti simili perché molti altri miei colleghi, che non hanno denunciato, sono stati truffati da commercialisti e manager”.

Raggirato per anni

Come scriveva a marzo il Corriere della Sera, Guzzanti portò in tribunale Trigona dopo aver scoperto che il manager, produttore dei suoi spettacoli e ormai suo amico personale, gli “svuotava sistematicamente” i conti bancari. Trigona aveva infatti la delega a operare sui conti del comico, per il quale doveva provvedere anche al pagamento delle tasse. Così non fu, e anzi il condannato “effettuava prelievi, disponeva bonifici, effettuava operazioni di giroconto e richiedeva assegni circolari” anche falsificando la firma dell’artista, come si legge nel capo di imputazione riportato dal Corriere. Il raggiro sarebbe andato avanti dal 2004 al 2013. Quando la vittima si accorse della situazione, denunciò. In tribunale Guzzanti ha raccontato di avere avuto difficoltà “anche a fare la spesa”. “Nel 2014 - ha spiegato durante un’udienza - me la sono cavata con due o tre lavori che mi hanno permesso di guadagnare abbastanza per pagare le tasse e la casa e sono stati come una specie di terapia per ripartire. Poi nel 2015 è arrivato un nuovo progetto”. Anche la sorella Sabina Guzzanti era stata vittima di una vicenda simile: insieme ad altre celebrità fu truffata dal broker Gianfranco Lande, soprannominato “il Madoff dei Parioli”.

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